«L’operazione di oggi non è importante solo per lo spessore criminale degli arrestati, ma anche per la nostra credibilità nei confronti della gente. Oggi diciamo, con i fatti, ai vibonesi, e non solo a loro, che non hanno più alibi e che se vogliono parlare sanno con chi farlo perché noi ci siamo». Lo ha detto il Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, nel corso della conferenza stampa sull’operazione “Errore fatale” della Polizia di Stato contro la cosca Mancuso.
«Riuscire a riesumare un omicidio del 2003, portarlo in dibattimento per poi chiedere l’ergastolo contro esponenti di primo piano di una delle maggiori cosche d’Italia - ha aggiunto Gratteri - non è una cosa da nulla perché si ragiona per ore. Oggi abbiamo un modello giudiziario ed investigativo vincente perché frutto di una squadra che riesce in modo sistematico a studiare un territorio in modo scientifico, guardando non solo l’attualità ma anche e soprattutto atti, informative, risultati che negli anni passati non sono stati attentamente valorizzati, studiati e messi in ordine. E questo al fine di contestare il reato di omicidio a persone che rappresentano i vertici della famiglia mafiosa più importante, che comanda lo stesso respiro, direi il battito cardiaco, non solo di Vibo Valentia. Una famiglia che ha esteso la sua influenza sul territorio nazionale e in Sud America».

 

«In passato - ha detto ancora il Procuratore di Catanzaro - le emergenze investigative non sono state valorizzate per mancanza di coordinamento, di coraggio, di visione del fenomeno. Non basta svolgere il “compitino” perché altrimenti al posto di un magistrato ci può stare un geometra, che tra l’altro costa meno. Bisogna essere presenti 24 ore al giorno. La Direzione distrettuale antimafia ha chiesto di rivalutare una serie di atti relativi all’omicidio di Francesco Mancuso ed al tentato omicidio di Raffaele Fiamingo, avvenuti nel 2003. Abbiamo proceduto pertanto ad una rilettura non solo delle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia e dei testimoni, ma anche delle intercettazioni ambientali e telefoniche».