Questi alcuni passaggi di un'intervista a LaC rilasciata del Procuratore antimafia nel corso di una puntata di Filo diretto, condotta da Oldani Mesoraca. Con Antonio Nicaso ha presentato l'ultimo libro, "Storia segreta della 'ndrangheta"
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Antonio Nicaso e Nicola Gratteri a Filo diretto condotto da Oldani Mesoraca, per presentare l'ultimo libro del Procuratore della Repubblica di Catanzaro, "Storia segreta della 'ndrangheta". Il Magistrato, nel corso dell'intervista rilasciata ad Oldani Mesoraca, ha affermato che "In Calabria ci sono 20mila affiliati alla 'ndrangheta.
Il Magistrato rispondendo a una domanda di Oldani Mesoraca sul ruolo di San Luca, ha risposto che il centro aspromontano rimane il cuore della 'ndrangheta e, tuttavia, -ha proseguito- le Mafie non stanno più in Calabria, nella quale, soggiornano i vecchi mafiosi che affinano le strategie ma, prevalentemente, stanno nelle grandi metropoli americane e europee, luoghi, dai quali, organizzano i traffici internazionali di stupefacenti e dove si effettua il grande riciclaggio dei proventi, c'è bisogno quindi, -ha continuato- di una legislazione internazionale che ci consente di fare le indagini in maniera efficiente".
Il Procuratore ha poi affermato che è necessario procedere "all'omolagazione dei codici partendo dalla legislazione italiana che, comunque, offre una conoscenza del fenomeno più approfondita. Purtroppo, l'Europa, ancora non è preparata ad affrontare una discussione sull'omolagzione dei codici e, l'Italia, da tempo, non ha l'auterevolezza necessaria a guidare e questa discussione sui tavoli europei. E' necessario dunque, -ha concluso- fermarsi e aspettare un contesto più favorevole.
In relazione al fanomeno delle infiltrazioni della 'ndrangheta nelle istituzioni, Gratteri è netto, in questi anni in tutta Europa si è abbassata la morale e l'etica, in Italia questo fenomeno è molto più accentuato, negli ultimi 20 anni, infatti, la maggiore corruzione nella pubblica amministrazione, consente alla 'ndrangheta di sparare di meno e corrompere di più. La corruzione -secondo il procuratore- rappresenta l’evoluzione necessaria alla ‘ndrangheta per impadronirsi ancor di più della cosa pubblica".
Pa.Mo.