Il magistrato calabrese andrà a guidare la Procura partenopea. Nel corso dell’assemblea plenaria del Csm ha raccolto anche il voto dell’esponente Unicost schierata invece con Amato
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Dove arriva Gratteri avviene la rivoluzione. Il procuratore di Gerace oggi ottiene l’incarico più importante della sua carriera, grazie a un voto a larga maggioranza del Csm che lo ha nominato capo della procura di Napoli, la più grande d’Italia.
La decisione | Nicola Gratteri è il nuovo procuratore di Napoli: il Csm sceglie il magistrato calabrese
Il concetto di “rivoluzione”, però, appartiene al consigliere togato di Unicost, Antonino Laganà, unico componente della corrente associativa che non ha votato per il procuratore di Bologna Giuseppe “Jimmy” Amato. Laganà infatti nel corso del suo intervento ha ampiamente valorizzato la carriera e i meriti di Nicola Gratteri, evidenziando l’inchiesta “Crimine”, coordinata dal “pm” calabrese, che ha permesso di conoscere la struttura verticistica della ‘ndrangheta, quasi simile a quella di Cosa Nostra. Ha anche aggiunto che Gratteri ha da sempre avuto un ottimo rapporto con la polizia giudiziaria e soprattutto con i colleghi, in particolare con quelli più giovani che motiva ogni giorno al fine di renderli partecipi di tutta l’attività investigativa che viene svolta quotidianamente a Catanzaro. E così sarà a Napoli, “pm anziani” permettendo…
Il profilo | Nicola Gratteri a Napoli dopo 30 anni di lotta alla ‘ndrangheta in Calabria
Laganà in sostanza ha tessuto le lodi di Nicola Gratteri, ritenendolo il profilo più idoneo a ricoprire tale incarico, che ora, a distanza di quasi un anno e mezzo, sostituirà il procuratore Giovanni Melillo, passato a maggio 2022 alla Direzione nazionale antimafia.
Detto ciò, va sottolineato come tutto il centrodestra – sia quello politico che quello ideologicamente vicino con la “toga” – abbia sostenuto il magistrato calabrese. Magistratura indipendente ha votato in maniera compatta, stessa cosa dicasi per Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia. A questi si aggiungono i consiglieri Andrea Mirenda, che in alcuni passaggi però ha bacchettato Gratteri per le frasi dette in audizione al Csm sul progetto organizzativo della procura di Napoli, ed Ernesto Carbone, cosentino doc, espressione di Italia viva di Matteo Renzi. Le restanti preferenze sono arrivate dal vicepresidente del Csm Fabio Pinelli, che ha inteso rimarcare il concetto di presunzione d’innocenza, e dal consigliere laico Papa (M5S).
Cosa succede a Catanzaro
Se Gratteri dovesse optare per l’anticipato possesso, sempre che gli venga concesso, a guidare la procura antimafia di Catanzaro sarà il procuratore aggiunto Vincenzo Capomolla, in qualità di magistrato più anziano. In caso contrario bisognerà aspettare i tempi canonici di circa 4 mesi, in attesa del via libera del presidente della Repubblica e della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Staremo a vedere.
I due sconfitti
Se di beffa si può parlare allora non ci si può non soffermare sul fatto che Giuseppe Amato, nonostante i titoli in più rispetto a Rosa Volpe, magistrato apprezzato in tutto il Distretto giudiziario di Napoli, abbia preso meno voti rispetto al momentaneo procuratore facente funzioni, votata da AreaDg che in Plenum ha più rappresentanti di Unicost.