Perquisito e portato in Questura per un articolo di gossip sulla premier Giorgia Meloni. «Questo dispiego di forze mi è sembrata un’intimidazione, tanto che mi sono domandato se vivo in Italia o in Cile». A dirlo è il giornalista Luca Arnaù, protagonista suo malgrado della vicenda e all'epoca direttore di Dillingernews, la testata voluta da Fabrizio Corona. L'articolo "incriminato" risale a un anno fa, ottobre 2023, ed era centrato sul presunto «cuore occupato» della presidente del Consiglio, dopo la storia finita male con Andrea Giambruno. Nel pezzo si alludeva a una presunta liaison tra Meloni e Manlio Messina, parlamentare di Fratelli d’Italia. Un articolo per il quale oggi sono a giudizio per diffamazione a mezzo stampa sia Arnaù che Corona. 

Quattro mesi dopo la pubblicazione, a inizio febbraio scorso, ecco la polizia bussare alla porta del giornalista. «Sono venuti a prendermi in cinque, alle 7 di mattina - racconta Arnaù al Fatto Quotidiano -. Dalla mia casa di Lecco mi hanno portato in questura a Milano, dove mi hanno tenuto otto ore. Mi hanno fatto le copie forensi di cellulare e computer. Mia figlia di dieci anni era sotto choc. In tanti anni di lavoro è la prima volta che mi accade una cosa simile, per di più per un articolo di gossip, pieno di domande e condizionali. Un conto è fare una causa per diffamazione, che poi si va a discutere in tribunale. Qui hanno usato un bazooka contro una zanzara». 

Manlio Messina ha smentito pubblicamente i contenuti dell'articolo in questione. I diretti interessati sono quindi passati alle vie legali, e anche per la Procura di Milano quella pubblicata su Dillingernews è «una falsa notizia», di cui Corona avrebbe «intimato la pubblicazione ad Arnaù», pur avendone verificato «l'infondatezza» - si legge nel decreto di citazione a giudizio. 

E ancora, spiega Arnaù: «Io magari ho lavorato per un giornale di merda, ma quello che è successo a me domani potrebbe succedere a chiunque. Il messaggio mi sembra chiaro: meglio non parlare della presidente del Consiglio». Il giornalista ha citato la premier come testimone il prossimo gennaio.