Per i funerali della piccola deceduta a Roma per via delle complicanze legate al virus verrà proclamato il lutto cittadino. Il cordoglio del governatore del Lazio, Zingaretti: «Ferita dolorosa»
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«Sarai un angelo meraviglioso Ginevra, nel giardino dei piccoli angeli». Lo scrive in un post l'amministrazione e il sindaco di Mesoraca, comune in provincia di Crotone in Calabria, dove era residente con la sua famiglia la bimba di due anni, positiva al Covid, morta all'ospedale Bambino Gesù di Roma». Il sindaco, con un'ordinanza, il giorno dei funerali proclamerà il lutto cittadino del Comune dove vivono poco più di 6000 persone.
«Quello di oggi è un messaggio che - si legge nel post - il sindaco e l'amministrazione comunale non avrebbero mai voluto scrivere. Un messaggio che esprime la tristezza di un'intera comunità che, nel giro di pochi giorni, ha visto volare in cielo tre care concittadine a causa del coronavirus. Il risveglio di stamattina poi, è stato ancora più tragico e lascia un intero paese scosso e distrutto. È volata in cielo una piccola creatura di appena due anni, bella, raggiante e dal sorriso meraviglioso. Il primo cittadino e tutti i consiglieri partecipano commossi ed increduli al dolore che ha colpito la famiglia».
Il cordoglio del governatore del Lazio
«La scomparsa della piccola Ginevra rappresenta una ferita dolorosa per tutti noi. Ci stringiamo attorno alla famiglia che sta vivendo questo grande dolore e voglio rivolgere loro a nome mio e dell'amministrazione regionale le condoglianze più sentite». Così in una nota il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.
Ex garante Infanzia: «Straziante»
«Esprimo cordoglio per la morte della piccola Ginevra e vicinanza nei confronti della sua famiglia. Una morte è sempre dolorosa, figuriamoci se a perdere la vita è una bimba di soli due anni. Straziante». Così l’ex Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Città Metropolitana di Reggio Emanuele Mattia sul decesso della piccola di Mesoraca.
«La perdita di Ginevra, devastante per i suoi cari che non potranno più coccolarla e crescerla, è un colpo per l’intera società calabrese. La piccola, una volta stata male, è stata costretta a peregrinare velocemente dal suo paese fino a Crotone, poi a Catanzaro e infine a Roma, dove purtroppo è drammaticamente spirata. È fondamentale investire nella sanità pediatrica, spesso dimenticata quando si parla di salute. Sarebbe ora di iniziare un ragionamento e una consequenziale azione sulla realizzazione di un nosocomio specializzato per l’infanzia in Calabria, che potrebbe diventare un riferimento per un intero Mezzogiorno carente di questa tipologia di strutture» è la proposta dell’ex garante.
«Colgo l’occasione per invitare alla vaccinazione, anche dei più piccoli. Occorre vaccinare anche in età pediatrica, il virus sta uccidendo anche nelle fasce anagrafiche più basse» è l’appello finale di Mattia.
Società italiana di pediatria: «In Calabria manca un piano per la gestione dell’emergenza»
In merito al decesso della piccola Ginevra è intervenuta anche la Società italiana pediatria, sezione Calabria. Ecco l’intero contributo.
«La triste notizia della morte per Covid 19 della bambina di Mesoraca, lontano dalla sua casa e dalla sua famiglia, riapre l’annoso problema della mancanza nella nostra regione di un piano organico per la gestione dell’emergenza urgenza in età pediatrica e, soprattutto, della mancata attivazione di una unità operativa complessa di Terapia Intensiva pediatrica regionale.
E questo nonostante quanto indicato dall’Accordo Stato Regioni 248/CSR del 21.12.2017 e, in particolare, quanto stabilito dal Decreto Dca 89/ 2017 con cui era stata autorizzata l’attivazione nella Regione Calabria di una Unità operativa di Terapia intensiva Pediatrica ad alta specialità con quattro posti letto.
La conseguenza è che i bambini calabresi che necessitano di elevata intensità di cure vengono oggi trattati impropriamente nelle Terapie Intensive dell’adulto o, molto più frequentemente, trasferiti in strutture extra regionali, come, come nel caso della piccola deceduta ieri al Bambin Gesù di Roma, con tutte le problematiche assistenziali ed i gravi rischi per la salute dei bambini che un trasferimento in condizioni di emergenza comporta.
Tutto questo si inserisce, purtroppo, nel più ampio contesto delle criticità relative all’attuale gestione delle cure pediatriche nella nostra Regione, legate soprattutto all’assoluta mancanza di un piano strategico rivolto a migliorare l’efficacia e l’efficienza dell’intera rete assistenziale dedicata ai bambini calabresi.
Una riorganizzazione dell’intera rete assistenziale pediatrica regionale, compresa quella relativa all’emergenza urgenza capace di superare le carenze strutturali, tecnologiche ed organizzative attualmente esistenti, appare quindi non più rinviabile.
Non solo per garantire risposte adeguate alle esigenze di salute della popolazione residente e dare ai bambini calabresi la sanità che meritano, ma anche per ridurre la migrazione sanitaria, un problema sanitario e socio- economico che in Calabria aspetta da decenni risposte adeguate».