E’ un tranquillo pomeriggio a Gimigliano quando una donna in preda al panico compone il 112 e urla all’operatore di essere stata violentemente picchiata dal marito. Il racconto è confuso ma in pochi minuti il militare delle centrale operativa del comando provinciale dei carabinieri di Catanzaro riesce a carpire gli elementi essenziali per l’invio sul posto di una pattuglia della locale stazione dei carabinieri, nel frattempo impegnata in un servizio di controllo alla circolazione stradale lungo la statale che collega il piccolo centro al capoluogo calabrese.

L'intervento

Una volta giunti presso l’abitazione segnalata, i militari notano subito diverse tracce di sangue sul pianerottolo oltre a diversi cocci di un vaso di ceramica, evidentemente rotto durante la lite tra i coniugi. Subito dopo fa capolino una donna in un forte stato di shock, sul cui volto evidenti sono i segni delle percosse appena ricevute. Non è lucida nel suo racconto ma riesce comunque a raccontare ai militari quello che aveva appena subito, avvisandoli che il violento consorte, benché si fosse momentaneamente allontanato, stava per tornare.

Le cure mediche

I militari allora, richiesto nell’immediato l’intervento di personale sanitario del 118 per prestare le prime cura alla malcapitata, si appostano in attesa dell’uomo, O.D. di 36 anni, già noto alle forze dell'ordine per maltrattamenti nei confronti della moglie, il quale, dopo pochi istanti si ripresenta. A quel punto i militari intervengono palesandosi all’uomo il quale, con atteggiamento aggressivo e minaccioso, dopo aver subito dichiarato di aver picchiato la donna, inizia a proferire numerose minacce di morte ed insulti sia verso la moglie sia all’indirizzo dei carabinieri, affermando anche: “Ho picchiato mia moglie perchè se lo meritava” e apostrofando tutti i presenti con epiteti di ogni genere.

La tentata aggressione

L’uomo, incontrollabile ed in preda alla furia, dopo aver cercato invano di colpire uno dei militari con un pugno al volto, inizia a strattonarne un altro. Immediata la reazione dei carabinieri che procedevano a immobilizzare l’uomo e a condurlo presso il comando stazione di Gimigliano, in stato di arresto per le ipotesi di reato di maltrattamenti in famiglia, e violenza, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale. Dopo la compilazione degli atti di rito per l’uomo è scattata la custodia presso le camere di sicurezza dello stesso comando stazione e, all’esito dell’udienza di convalida, il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla consorte. La donna invece, ricevute le prime cure presso il Pronto Soccorso dell’ospedale di Catanzaro, è stata giudicata affetta da lesioni giudicate guaribili in 7 giorni e dimessa poco dopo.

 

l.c.