L'associazione si occupa del clochard che da qualche tempo vive su una panchina alla stazione e che la notte di Capodanno è stato preso di mira da alcuni ragazzi. Sull'episodio è intervenuto anche il garante per l’infanzia e l’adolescenza Marziale: «Disumanità galoppante»
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Gli hanno gettato addosso dell'acqua, mentre dormiva su quella che da qualche tempo è diventata la sua casa, una panchina alla stazione ferroviaria di Bovalino, nella Locride. Un brutto episodio, avvenuto nella notte di Capodanno, e immortalato in un video. Ad essere preso di mira da un gruppo di persone non identificate, probabilmente ragazzi, è stato un senzatetto. La scena è stata ripresa dallo smartphone di un passante che ha denunciato l’episodio alle forze dell’ordine. Le immagini sono successivamente diventati virali, scatenando una valanga di indignazioni sui social.
«Non sappiamo niente di lui se non che si chiama Cristian e non possiede nulla – riferiscono dall’associazione di volontariato “Auser, noi ci siamo” -. Non parla l’italiano, i vestiti che ha addosso sono sporchi e laceri e una coperta gli ha permesso di superare le notti fredde». Su segnalazione del sindaco di Bovalino, Vincenzo Maesano, l'associazione si occupa di portargli da mangiare e inoltre prodotti per l'igiene personale. «Quando sono andata ieri sera a portargli un dolce mi ha aggredito gridando – è la testimonianza di una donna del posto – era spaventato. Povero uomo».
«Ripareremo le sue ali così che possa volare», dicono i volontari di Auser. Il presidente dell’associazione Adda Vito Crea: «Invito le autorità competenti ad intervenire e porre fine a questa situazione di degrado, che sicuramente non è degna di un paese civile. La tutela dei senzatetto stranieri spetta al sindaco, che ha il potere di adottare misure per garantire loro assistenza e protezione».
Marziale: «Disumanità galoppante»
Sull'episodio è intervenuto oggi il sociologo Antonio Marziale, garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Calabria. «Ho appreso delle molestie subite da un clochard a Bovalino nella notte di Capodanno e si pensa possano essere state perpetrate da ragazzi, anche se il filmato è al vaglio delle forze dell’ordine. Che siano tali o più grandi, rimane il dolore per la gratuità di un gesto vigliacco contro un uomo inerme, provato dalla vita, a conferma di una disumanità galoppante su scala planetaria».
«Certamente gli autori dell’insano gesto sono privi di valore e la loro individuazione è necessaria non soltanto ai fini eventualmente legali, ma soprattutto perché la società ha il diritto di conoscere che sorta di soggetti tiene in grembo. Divertirsi gettando acqua su un povero adagiato al freddo su una panchina – evidenzia il sociologo – è certamente bullismo, ma soprattutto stupidità sconfinata».
Per Marziale, «ciò che lascia molto a pensare è l’incapacità di questi soggetti a compenetrare il disagio altrui e la totale mancanza di rispetto verso la dignità di un uomo ai margini. Sarebbe per loro un bel riscatto se provvedessero a risarcire la malcapitata vittima offrendogli le loro scuse e magari regalandogli qualcosa che gli possa servire, benché sia assistito meritoriamente dai volontari Auser cui va il mio più sincero apprezzamento».