Il vicepresidente del Consiglio regionale entra nel dibattito sulla nascita di un’unica amministrazione che comprenda Cosenza, Rende e Castrolibero puntando il dito contro la legge Omnibus presentata dalla maggioranza: «Non c’è la volontà di coinvolgere i territori»
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La fusione tra Cosenza, Rende e Castrolibero anima il dibattito politico all’ombra della Sila. Lo fa specialmente dopo i consigli comunali tenuti in simultanea dalle amministrazioni Caruso e Manna. Franco Iacucci, consigliere regionale in quota Pd alla Regione, ha seguito dal vivo quanto accadeva alla Provincia di Cosenza (la sala consiliare di Palazzo dei Bruzi è indisponibile, ndr).
Dopo un paio di giorni ha preso posizione rilasciando un’intervista al nostro nertwork e svelando un particolare non da poco. «Deve sapere che questo centrodestra ha un vezzo - ha detto Iacucci - quello di presentare in zona Cesarini le famose leggi “Omnibus” che vanno ad intervenire in vari settori. Tutto ciò avviene sempre senza prima passare dalle competenti commissioni. Ieri mattina hanno presentato una legge che va a modificare ben quindici leggi regionali, fra queste anche quella sulla fusione. E sa come l’hanno modificata?».
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Come?
«L’articolo 3 va a modificare la legge 15/2006 e introduce una parolina “consultivo” che di fatto mortifica ancora di più i comuni, prevendendo che l’istituzione di un nuovo Comune mediante fusione di uno o più comuni debba essere preceduta da un referendum “sulle delibere consiliari di fusione”. Ma il referendum viene definito appunto “consultivo”. Altro che coinvolgimento dei territori».
Iacucci, ma lei è fra i favorevoli o fra i contrari alla fusione di Cosenza, Rende e Castrolibero?
«La sua domanda è mal posta».