Gli indagati, tutti con precedenti penali e di polizia anche specifici, sono destinatari della misura della custodia cautelare in carcere
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Avrebbero commesso numerosi furti, tutti aggravati perché commessi con violenza sulle cose. Con questa accusa la squadra mobile della questura di Catanzaro ha arrestato tre persone in base a un’ordinanza di applicazione di misure cautelari, emessa dal gip di Catanzaro su richiesta della locale procura della Repubblica.
Tutti e tre gli indagati, con precedenti penali e di polizia anche specifici, sono destinatari della misura della custodia cautelare in carcere. Il provvedimento è frutto di indagini avviate dalla squadra mobile a seguito di una lunga serie di episodi delittuosi perpetrati ai danni di esercizi commerciali e strutture pubbliche del capoluogo calabrese.
L’ipotesi investigativa è che gli indagati si sarebbero resi responsabili, nel tempo a partire dall’febbraio scorso, della commissione di vari reati contro il patrimonio. Tra gli episodi più significativi: il furto all’interno degli uffici della Figc di Catanzaro quando furono rubate attrezzature tecniche per un valore di alcune migliaia di euro; lo scassinamento del distributore di sigarette posto all’esterno da un’edicola tabacchi di Tiriolo, senza però riuscire nell’intento per cause esterne alla loro volontà.
E ancora, il tentativo di rubare beni preziosi in una gioielleria del centro cittadino, utilizzando, per l’effrazione del vetro protettivo del locale, una fiamma ossidrica oltre che di una mazza. L’azione non fu portata a compimento poiché interrotti e messi in fuga dalla presenza di gente che transitava da quelle parti.
Si sarebbero inoltre introdotti nei locali della struttura territoriale Calabria dell'Anas forzando la porta di ingresso e asportando la gettoniera di un distributore automatico di snack e bevande. Successivamente, negli stessi uffici, forzando la porta antipanico, avrebbero danneggiato un distributore di bevande prelevandone il contenuto; avrebbero infine rubato soldi e bevande dall’attività commerciale Bar del Borgo. Il trio agiva di notte. Dopo le formalità di rito, gli indagati sono stati associati alle case circondariali di Catanzaro e di Cosenza.