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La Procura della Repubblica di Catanzaro ha chiuso le indagini per presunta frode sportiva a carico dell'ex presidente del Catanzaro, l'imprenditore Giuseppe Cosentino. Alla Procura del capoluogo calabrese sono stati infatti trasmessi dalla Procura di Palmi gli atti relativi a una presunta combine, emersa nell'ambito dell'inchiesta "Money Gate", per la partita Catanzaro-Avellino giocata il 5 maggio 2013. Oltre all'ex patron giallorosso, risultano indagati l'ex ds del Catanzaro Armando Ortoli, l'attaccante ora in forza al Catania Andrea Russotto, il presidente dell'Avellino Walter Taccone e il ds Vincenzo De Vito.
Secondo l'accusa, gli indagati avrebbero concordato un pareggio tra le due squadre che «avrebbe consentito al Catanzaro di non ritrovarsi ai play out e all'Avellino di raggiungere la promozione nella serie superiore». Il risultato però non venne raggiunto e la partita fu vinta dalla squadra campana. La vicenda è già stata oggetto di un procedimento della giustizia sportiva che si è concluso con l'assoluzione di tutte le parti in causa. Adesso gli indagati avranno venti giorni di tempo per chiedere di essere sentiti dal pm titolare del fascicolo, Anna Chiara Reale, o per depositare memorie difensive. Una volta trascorso questo termine la Procura deciderà se procedere con una richiesta di rinvio a giudizio o, al contrario, di archiviazione.