Nulla da fare per l’udienza preliminare che vede imputato il deputato del Movimento Cinque Stelle, Riccardo Tucci, per frode fiscale insieme ad altri tre indagati. Il gup del Tribunale di Vibo Valentia, Marina Russo, ha infatti stamane rinviato al 13 gennaio per difetti di notifica del decreto di fissazione dell’udienza preliminare (con relativa richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura) nei confronti di alcuni indagati e dei loro difensori (gli avvocati Vincenzo Trungadi, Michelangelo miceli e Salvatore Pronestì).

I reati contestati al deputato Tucci

Dichiarazioni fraudolente, mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, per evadere le imposte aumentando i costi è l’ipotesi di reato contestata, attraverso due capi di imputazione, al deputato vibonese del M5S Riccardo Tucci. In particolare, Riccardo Tucci nella sua qualità di legale rappresentante della cooperativa “Assistenza Servizi telematici satellitari” sino al 19 marzo 2018, “al fine di evadere le imposte aumentando i costi da portare in deduzione del reddito e in detrazione dell’imposta sul valore aggiunto, dopo aver fatto annotare nella contabilità della società una fattura del 10 marzo 2015 emessa dalla Autolettrosat srl, relativa ad operazioni oggettivamente inesistenti, la utilizzava nelle dichiarazioni delle imposte dirette e dell’Iva dell’anno 2015 ed in tal modo evadeva le imposte per un ammontare pari a 9mila euro”. Il reato porta quale luogo di commissione Vibo Valentia in data 19 settembre 2016.

 

Per quanto riguarda, invece, il secondo capo di imputazione, dal 31 ottobre 2014 al 28 febbraio 2018 “con una pluralità di azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, in qualità di legale rappresentante della “Assistenza Servizi telematici satellitari” sino al 19 marzo 2018,al fine di consentire l’evasione delle imposte sui redditi e sull’Iva alla Autolettrosat srl”, Riccardo Tucci emetteva una serie di fatture che per gli inquirenti sono relative “ad operazioni oggettivamente inesistenti per un ammontare” così diviso: anno 2014 euro 18.300,00, anno 2015 euro 222.400, anno 2016 euro 204.600,00 euro, anno 2017 euro 219.600,00, anno 2018 euro 36.600,00. Nei confronti di Riccardo Tucci il gip ha disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca della somma di euro 9.000,00. Sequestro confermato poi dal Tribunale del Riesame ed anche dalla Cassazione che hanno rigettato sul punto il ricorso del deputato vibonese.

Gli altri indagati

Fra gli indagati nei cui confronti la Procura ha avanzato il rinvio a giudizio, per contestazioni simili, anche Adriano Tucci, 37 anni, di Ionadi, cugino del deputato vibonese. In questo caso i reati sarebbero stati commessi dal 30 marzo 2018 al 28 febbraio 2019. Adriano Tucci avrebbe ereditato la cooperativa una volta che il cugino Riccardo è stato eletto in Parlamento. Ad Adriano Tucci, la Guardia di Finanza aveva notificato un decreto di sequestro per 19.200 euro. Peggio ancora è andata all’ex socio di Riccardo Tucci, ovvero Vincenzo Schiavello, 48 anni, di Vibo Valentia, che si era visto notificare un decreto di sequestro per più di 775mila euro e l’interdizione di 12 mesi per l’attività di impresa. Anche nei loro confronti il pm Concettina Iannazzo ed il procuratore Camillo Falvo hanno avanzato richiesta di rinvio a giudizio così come per Domenico Garcea, 36 anni, di Ionadi (amministratore unico dal 30 giugno 2016 in sostituzione di Luigino Schiavello).