Una frase offensiva del genere e della sessualità femminile è stata scritta e trovata su una parete dell’Aula del dipartimento di studi politici e sociali (Dispes) all’Università della Calabria. A fare la scoperta alcuni docenti del primo anno del corso di Laurea in Scienze dell’amministrazione. La notizia  è stata comunicata dalla consigliera di Parità alla Regione Calabria Tonia Stumpo che ha fermamente condannato il gesto: «La violenza del linguaggio segna oggi il nostro tempo. Lo segna eccessivamente e, sempre più, lo segna ingiustificatamente. Nel caso del rapporto tra i sessi, e le persone, la violenza del linguaggio – ha aggiunto - non può trovare accoglienza, o tolleranza, presso le istituzioni pubbliche. Né tantomeno presso le Istituzioni formative (scuole, università) che sul linguaggio, e sui segni, si fondano».

Stumpo: «Nessuna tolleranza»

Pertanto: «Trovare scritte sui muri che invitano o incitano alla violenza sessuale ed allo stupro non può essere più tollerato nel clima che si sta creando, o si sta ricreando, in giro per  il Paese» ha commentato la consigliera regionale aggiungendo: «I muri delle istituzioni pubbliche, purtroppo, sempre più spesso diventano la vetrina delle forme più violente di espressione di invettive, di offese o di insulti sessuali (come e peggio dei social network che hanno dei moderatori privati)».

La rimozione della scritta 

Sotto l’occhio degli studenti presenti in aula,  l’istituzione è prontamente intervenuta tramite ditta specializzata per rimuovere la scritta sulla parete dell’aula: «Come consigliera di Parità – ha continuato - invito tutte le amministrazioni e le istituzioni pubbliche (le scuole e le università in primis, come Istituzioni formative della cittadinanza), a fare come è stata fatto per il muro dell’Aula dell’Università della Calabria. Ad ognuno di noi cittadini spetta vigilare e segnalare  alle direzioni ed ai dirigenti delle Istituzioni formative la presenza di scritte che riportino frasi gravemente offensive della sessualità femminile (e della sessualità di ogni tipo di genere o orientamento). Questa attività di segnalazione, e poi di pronta rimozione – ha concluso Stumpo - non è affatto ‘gender-mania’, ma è in tutto e per tutto attività di tutela della dignità delle persone e delle Istituzioni e dei giovani cittadini in fase di formazione, ed anche attività di prevenzione delle molestie, delle violenze e degli stupri».