Il responsabile nazionale Mezzogiorno del movimento di Maurizio Lupi riassume i cinque punti chiave per il Sud: infrastrutture, orientamento, formazione, sburocratizzazione, lotta alla povertà educativa
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«Il Mezzogiorno deve essere visto come punto di forza per la rinascita del nostro Paese e per farlo bisogna investire sul capitale umano». È quanto ha dichiarato Nino Foti, Responsabile nazionale del Mezzogiorno di Noi con l’Italia, il movimento di Maurizio Lupi alleato del centrodestra che ha tenuto la sua conferenza programmatica in un hotel del centro di Napoli.
«Nel nostro Sud peggiorano le condizioni di vita delle famiglie e diminuiscono le opportunità di crescita delle imprese», ha dichiarato Foti, che ha aggiunto: «Esiste un importante problema di natura sociale perché una parte rilevante della popolazione si sente intrappolata da una struttura sociale e da una cultura politica che rende difficile la cooperazione e la solidarietà tra cittadini. Tuttavia, mai come in questo periodo storico abbiamo di fronte una possibilità di cambiamento importantissima, forse l’ultima, data dai fondi che arriveranno nel Mezzogiorno e che devono essere utilizzati nel modo giusto».
Per Noi con l’Italia, le infrastrutture sono la priorità, due su tutte: l’Alta Velocità e il Ponte sullo Stretto. «Attenzione però alle soluzioni da mettere in campo -chiarisce il Presidente Foti- per l’alta Velocità esiste un documento condiviso da professori di tutte le università calabresi e siciliane che, consentirebbe di collegare Roma e Reggio Calabria in tre ore senza inutili sprechi previsti da altri progetti. Così come per il Ponte sullo Stretto basterebbe riprendere il progetto esecutivo già approvato che consentirebbe, con un dovuto aggiornamento tecnologico e finanziario, di iniziare subito a costruire».
Queste in sintesi le cinque idee elaborate dal Dipartimento per il Mezzogiorno di Noi con l’Italia per la ripartenza del Sud: fare sistema nelle vie del mare con un HUB unico per i 4 porti transhipment del Mezzogiorno; investire sull’orientamento per migliorare l’accesso delle donne al mercato del lavoro; investire sulla formazione dei giovani per abbattere il digital divide culturale; istituire una Commissione Parlamentare per la sburocratizzazione; rimettere la persona al centro dello sviluppo investendo sulle periferie, sul contrasto alla povertà educativa e sui servizi alla persona.
«Per concretizzare queste idee impostando una programmazione concreta e articolata, sarebbe opportuno che l’Italia si dotasse di un Ministero per il Futuro, sulla falsariga di quello già attivo in Svezia», ha concluso Foti.
Oltre a Nino Foti che ha introdotto i lavori insieme a Mara Carfagna, Ministra per il Sud e la coesione territoriale, sono intervenuti i parlamentari: Francesco Cannizzaro, Giuseppe Ruvolo, Francesco Schittulli, Paolo Tancredi.
A chiudere la prima parte dei lavori un video intervento di Giulio Tremonti, Presidente Aspen Institute italia. Nella seconda parte della mattinata si sono confrontati: Luigi Sbarra, Segretario generale della Cisl, Giosy Romano, Commissario straordinario di governo della Zes, Vito Grassi, Presidente Consiglio delle rappresentanze regionali e Vicepresidente Confindustria. A concludere la mattinata Maurizio Lupi, Presidente nazionale di Noi con l’Italia.