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CATANZARO - Niente commissario straordinario, nessuna deroga ai licenziamenti. L’atto finale dell’agonia dei reparti non oncologici della Fondazione Campanella si consumerà domani, quando 180 persone - medici, infermieri, ausiliari e personale amministrativo - perderanno il posto di lavoro. A non dare scampo al personale dei reparti dismessi il 23 luglio, è il tempo. Tutto questo nonostante lo scorso 11 agosto il consiglio regionale abbia deliberato la trasformazione del polo oncologico di Germaneto in Istituto di ricerca e cura a carattere scientifico. Uno status, quello di Irccs, che consentirebbe la sopravvivenza dell’intera struttura. Ma che necessiterebbe dell’accreditamento presso il ministero della Salute. Con tempi che di certo oggi non aiuterebbero. Il policlinico universitario di Catanzaro ha preso in carico tutti i posti letto non oncologici della Campanella ma non il personale. La Fondazione continuerà ad operare con sei reparti oncologici, 35 posti letto e 76 tra medici, infermieri, ausiliari ed amministrativi. Gli altri dipendenti non sono compresi nel pacchetto e resteranno a casa. Domani i lavoratori faranno sentire la loro voce, probabilmente per l’ultima volta. Nell’attesa che la vertenza degli esclusi finisca sul tavolo della task-force per l’occupazione del Governo, come annunciato qualche giorno fa dal sottosegretario al Lavoro, Teresa Bellanova. Una vicenda gestita male e finita peggio. Con crisi a ripetizione e finanziamenti sempre insufficienti.