VIDEO | Gli avvisi notificati dai carabinieri tra Rogliano e Marzi coinvolgono anche minorenni. La spedizione punitiva nei confronti dei giovani risale all'agosto nel 2020
Tutti gli articoli di Cronaca
Dalle prime luci dell’alba, i carabinieri della compagnia di Rogliano, nell'ambito dell'operazione denominata Crazy Night, stanno procedendo a notificare, nei comuni di Rogliano e Marzi, sette avvisi di conclusione delle indagini preliminari emessi dalla Procura della Repubblica di Cosenza e dalla Procura dei Minori presso il Tribunale di Catanzaro, nei confronti di altrettanti soggetti indagati, a vario titolo ed in concorso tra loro, di violenza privata, percosse, minaccia aggravata e danneggiamento aggravato.
La spedizione punitiva
Le attività, tuttora in corso, hanno consentito di smascherare una vera e propria banda resasi responsabile di una brutale aggressione ai danni di una giovane coppia di fidanzati di 25 e 22 anni nel mese di agosto dello scorso anno. Lei era l'ex fidanzata di uno degli indagati. E così la banda fece scattare l'aggressione punitiva. Gli indagati, a bordo di tre veicoli, prima hanno costretto ad accostare le giovani vittime nella centralissima Via Antonio Guarasci, quindi, scesi dalle vetture, con le minacce hanno tirato fuori il ragazzo dalla sua utilitaria. In cinque lo hanno immobilizzato e poi percosso. Gli altri due componenti del branco nel frattempo, con l'ausilio di alcune pietre, infrangevano i cristalli della vettura nonostante, seduta sul lato passeggero, si trovasse ancora la ragazza, fidanzata del soggetto malmenato. Compiuta la violenta azione, il branco si era rapidamente dileguato tra le vie del centro storico cittadino. Ad avvisare il 112 alcuni residenti della zona, svegliati dalle urla delle vittime.
Le indagini
«Non farti più vedere a Rogliano o ti ammazziamo». Con questa frase minacciosa la gang si era poi dileguata tra le strade del centro della Valle del Savuto. I Militari, nel corso dell’indagine, sono riusciti, grazie alla collaborazione delle vittime e di numerosi passanti, oltre che a e ricostruire l’esatta dinamica dei fatti, anche a chiarire le reali motivazioni dell’aggressione: tutto sarebbe infatti nato dalla gelosia del capo della banda, il più grande, evidentemente infastidito dalla decisione della ragazza di trascorrere la serata in compagnia del nuovo fidanzato. Quest’ultimo era peraltro ritenuto colpevole di essere un elemento esterno alla compagnia di amicizie originarie della coppia, circostanza che, unita al fatto di provenire dal Comune di Bianchi, distante alcune decine di chilometri dal cuore del Savuto, ha scatenato l’impulso vendicativo del 31enne, seguito ed aiutato dagli amici