La IV Sezione Penale della Corte di Cassazione, specializzata in materia di stupefacenti, ha annullato senza rinvio la condanna ad un anno e mezzo di reclusione e 2mila euro di multa, inferta dalla Corte di Appello di Reggio Calabria che si era uniformata a quella del Tribunale di primo grado, a Giovanni Scaramozzino, 33 anni, residente al rione Modena di Reggio Calabria e difeso dall’avvocato Giuseppe Nardo.

 

La vicenda risale all’aprile del 2010 allorquando il ragazzo è stato fermato e arrestato a seguito di un controllo con perquisizione effettuati dalla Guardia di finanza in servizio nella stazione ferroviaria di Villa San Giovanni, con l’ausilio delle unità cinofile, perché trovato in possesso, nel sottopasso della stazione, di un certo quantitativo di sostanza stupefacente nascosta all’interno di una valigia. Sia in primo che in secondo grado Scaramozzino, nonostante si fosse proclamato innocente non è stato creduto e condannato per spaccio di sostanze stupefacenti.

 

Davanti alla Cassazione è infatti prevalsa la tesi dell’avvocato Nardo che ha sostenuto la manifesta illogicità ed illegittimità delle sentenze sia di primo che di secondo grado che non avevano riconosciuto la causa dell’uso personale ed escluso la detenzione a fini di spaccio. L’annullamento radicale senza rinvio della sentenza ha definitivamente cancellato la condanna.