Inizierà il 17 marzo 2020 il processo per la morte sulla Statale 106 di Antonio Caligiuri. A conclusione delle indagini preliminari, il Pubblico ministero della Procura di CastrovillariAntonino Iannotta, ha chiesto il rinvio a giudizio per R. C., la 57enne di Corigliano Rossano accusata di omicidio stradale per aver causato l’ incidente di cui è rimasto vittima il 64enne di Crosia, nel Cosentino. E il Gip del Tribunale di Castrovillari, Luca Colitta, in relazione alla richiesta ha fissato l’udienza preliminare appunto per il 17 marzo alle 9.30.

Il sinistro, avvenuto il 24 maggio 2018, aveva destato vasta eco, anche perché Caligiuri, noto imprenditore della zona, sosteneva l’associazione “Basta Vittime sulla Strada Statale 106”, presieduta da Fabio Pugliese, che si batte proprio per ammodernare e mettere in sicurezza una delle arterie più pericolose d’Italia.

L’incidente si era verificato in Contrada Amarelli, nel comune di Corigliano Rossano. La vittima, verso le 13, stava procedendo in direzione di marcia Sibari-Crotone con il suo Fiat Scudo quando è stato travolto dalla Volkswagen Tiguan condotta da R. C., che gli ha tagliato la strada con una  inversione a “U”: il violento impatto con il fuoristrada, proprio nella parte anteriore sinistra del furgone, quello lato guida, non ha lasciato scampo a Caligiuri.

Trasportato in condizioni disperate all’ospedale con fratture multiple, dopo quasi un mese di agonia, il 18 giugno 2018, il 64enne è spirato, lasciando i cari nella disperazione e nel tentativo di fare piena luce sull’accaduto attraverso il consulente Luigi Cisonna e lo Studio 3A-Valore Spa, società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, che segue diversi altri gravi incidenti registrati sulla 106.

La Procura di Castrovillari, sulla scorta dei verbali della Polizia Stradale di Rossano che ha effettuato i rilievi, per il tramite del Pm  Iannotta, ha aperto un procedimento penale e iscritto nel registro degli indagati l’automobilista, inizialmente per il reato di lesioni stradali gravissime e poi di omicidio stradale. E, a conclusione delle indagini preliminari, il Sostituto Procuratore ne ha chiesto il rinvio a giudizio perché, si legge nell’atto, «in qualità di conducente del veicolo Volkswagen Tiguan, proveniente da via Epiro, senza concedere la precedenza all’autocarro Scudo che percorreva la 106 Jonica in direzione di marcia Sibari-Crotone, eseguiva una manovra vietata di svolta a sinistra impegnando la carreggiata stradale con l’intento di immettersi sulla SS 106 Jonica Radd. verso Taranto, così cagionando per colpa la morte di Antonio Caligiuri conducente dell’autocarro».

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