Ci sono anche medici e legali coinvolti nella maxi operazione condotta nella Locride che ha portato alla denuncia di oltre duecento persone. Gli indagati, infatti, nel porre in essere le condotte delittuose si avvalevano della fondamentale compiacenza dei professionisti oltre che di periti specializzati nella pre-costituzione della documentazione da produrre alle compagnie assicurative unitamente alle richieste risarcitorie.


Alcuni legali inoltre, anche all’insaputa di ignari malcapitati a carico dei quali producevano false procure speciali e false dichiarazioni testimoniali recanti firme apocrife, incassavano direttamente le somme elargite dalle compagnie assicurative a titolo risarcitorio.

 

Le dinamiche dei sinistri per i quali venivano avanzate le richieste risarcitorie erano le più svariate, e talvolta sospette.In particolare, gli indagati: dichiaravano di essere rimasti coinvolti in tamponamenti ovvero in investimenti di pedoni; coinvolgevano nei sinistri artefatti prossimi congiunti e veicoli con targhe estere o doganali; denunciavano di essere rimasti coinvolti in sinistri avvenuti in epoca passata (fino a due anni prima della presentazione delle richieste risarcitorie); danneggiavano personalmente le proprie autovetture ovvero sostituivano parti integre con pezzi danneggiati in modo da fare apparire compatibili i danni denunciati durante le perizie alle quali venivano sottoposti; dichiaravano falsamente di aver subito lesioni; precostituivano dichiarazioni mendaci da rendere innanzi all’Autorità Giudiziaria; ideavano più sinistri con la medesima autovettura effettuando poi vari passaggi di proprietà ed immatricolazioni - utilizzando nella maggior parte dei casi documentazione contraffatta o alterata - il tutto prima che i veicoli fossero periziati dalle società assicurative.

 

Sono state analizzate richieste risarcitorie per circostanze inverosimili nelle quali i richiedenti attestavano che avrebbero comunicato le generalità dei testimoni “all’occorrenza” ovvero di aver investito dei propri congiunti: in una circostanza una bambina di 5 anni è risultata investita dai propri genitori in ben 2 occasioni differenti nell’arco di un anno, ottenendo cospicue somme a titolo risarcitorio; due coniugi hanno dichiarato di essersi investiti a vicenda in due distinte occasioni, richiedendo successivamente € 30.000,00 per i danni causati dalla moglie al marito ed € 20.000,00 per quelli cagionati dal marito a quest’ultima; un soggetto di origini marocchine, infine, risulta coinvolto, in qualità di responsabile, in circa 94 sinistri ed una società proprietaria di alcuni autoveicoli è risultata coinvolta in circa 240 sinistri in due anni.