La documentazione è stata utilizzata per giustificare spese di progetti di formazione professionale, sull’agricoltura sostenibile e rispetto per l’ambiente. Nei guai cinque persone
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I Finanzieri della Compagnia di Paola e della Tenenza di Amantea hanno sottoposto a sequestro preventivo eseguito nelle Regioni Calabria e Lazio, 4 beni immobili ubicati a Roma, una imbarcazione del valore di oltre 200.000 euro e 26.000 euro giacenti su conto corrente. In particolare è stato eseguito un Decreto di sequestro preventivo emesso dal G.I.P. presso il Tribunale di Paola - dott.ssa Maria Grazia Elia, su richiesta del Procuratore dott. Pierpaolo Bruni e del Sostituto dott.ssa Maria Francesca Cerchiara, nei confronti di 2 persone residenti nelle Province di Cosenza e di Roma, per truffa ai danni della Regione Calabria e della Provincia di Cosenza ed evasione di imposte sui redditi e sul valore aggiunto.
Il sequestro
Il sequestro effettuato costituisce il completamento di un precedente provvedimento già effettuato dalle Fiamme Gialle calabre a luglio 2017 (su 77 immobili, prevalentemente terreni, e 16 rapporti finanziari), in quanto la prosecuzione delle indagini ha consentito di individuare ulteriori beni nella disponibilità di due dei cinque indagati, che ora sono stati cautelati, così raggiungendo l’importo totale del profitto dei reati contestati, cioè 1.613.338 di euro. I Finanzieri hanno scoperto un sofisticato meccanismo di false fatturazioni, pari a circa 9 milioni di euro emesse da una serie di società (due delle quali estere, in realtà fittiziamente create al solo scopo di rendere più difficoltose le indagini), enti morali e associazioni no profit, intestate persone “prestanome” al fine di evadere le imposte e creare un indebito credito I.V.A. nei confronti dell’Erario. Il falso credito di imposta veniva poi indebitamente utilizzato per compensare debiti I.V.A., ritenute d’acconto operate nei confronti di numerosi soggetti e mai versate.
Le false fatture
Una parte delle false fatture, infatti, è stata utilizzata – unitamente ad altra documentazione mendace – quale giustificativo di spesa nell’ambito di un progetto di formazione professionale per l’apprendistato denominato “Addetto al ricevimento”, nonché nell’ambito di corsi di formazione organizzati nei seguenti settori: “Gestione dell’azienda agrituristica”
“Tecnologia informatica nella gestione e promozione dell’agriturismo”, Agricoltura sostenibile, rispetto per l’ambiente e qualità dell’azienda turistica”. Tutte le operazioni illecite venivano abilmente “schermate” da scritturazioni contabili opportunamente predisposte che, come dimostrato anche dal loro confronto con i movimenti bancari afferenti i conti aziendali e quello personale del principale indagato, hanno permesso di veicolare oltre 1,6 milioni di euro a beneficio del truffatore, il quale ha in parte trasferito il denaro su conti correnti esteri. Con tali stratagemmi gli indagati traevano anche in inganno gli Enti finanziatori, che provvedevano quindi ad accreditare le relative somme. Al temine delle indagini sono state denunciate 5 persone per i reati di “Emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti” e “Truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche”,. Con l’ulteriore sequestro disposto dal Tribunale di Paola su richiesta della locale Procura, i responsabili vengono privati complessivamente di 81 immobili (fabbricati e terreni), un’imbarcazione e 17 rapporti finanziari per un valore pari all’evasione fiscale ed alle indebite percezioni pubbliche conseguite pari ad € 1.613.338.