All'udienza per la verifica delle domande di insinuazione al passivo circa il fallimento della società titolare della clinica Tricarico, mancano ormai 15 giorni e come vuole la prassi il documento da sottoporre al giudice delegato, la dottoressa Marta Sodano, è pronto. I curatori fallimentari Giuseppe Castellano e Pasquale Di Martino hanno lavorato duramente in questi mesi per cercare di far quadrare i conti e restituire se possibile le somme dovute alle centinaia di creditori, dopo che una sentenza del 17 luglio scorso ha fatto calare definitivamente il sipario sulla società Istituto Ninetta Rosano Srl.

Il documento presenta molte sorprese, tra esclusioni eccellenti e altrettante ammissioni. Per capire meglio ciò che si andrà a leggere, è utile ricordare che la clinica privata di Belvedere è gestita da "Istituto Ninetta Rosano Srl" fino al dicembre 2010. Dopodiché, subentra la "Casa di Cura Tricarico Rosano Srl", fino a che improvvisamente, nel giugno 2018, in piena crisi pre-fallimentare e appena un mese e mezzo dalla sentenza, sulle carte riappare la prima società, rimasta inattiva per sette anni.

Gli esclusi eccellenti dall'ammissione al passivo

Enel Energia Spa - Il conto presentato dalla società multinazionale è salatissimo, 546.817,72 euro ma i curatori rigettano per intero la domanda per «intervenuta prescrizione delle fatture dal luglio 2010 al luglio 2013» e oltretutto quelle riguardanti il fallimento «sono solo quelle che vanno da luglio 2010 al dicembre 2010», atteso che da gennaio 2011 l'azienda è stata affittata da "Casa di Cura Tricarico Rosano Srl"”, la società intestata al giovane di casa Tricarico, Fabrizio.

Unipol Sai Ass.ni Spa -233. 844,37 euro, tanto chiede la compagnia assicurativa, ma i curatori respingono totalmente la richiesta poiché la sentenza del tribunale di Paola che sancisce il debito condanna società diversa da quella fallita, ossia la "Casa di Cura Tricarico Rosano Srl".

ASp di Cosenza - Da via Alimena dicono di vantare un credito pari a 4.577.069,48 euro, ma i curatori contestano la somma e la respingono. Niente ammissione al passivo perché si tratterebbe di un credito non provato, non suffragato da prove sufficienti.

Inail Cosenza - 229.702,01 euro, somma che probabilmente non tornerà nella casse dell'impresa assicurativa contro gli infortuni sul lavoro. Intervenuta prescrizione, dicono i curatori. I debiti si riferiscono agli anni 1996, 1997 e 2004.

Bcc Gestione Crediti Spa - Alla Banca di Credito Cooperativo va male, malissimo. Richiede 639.746,37 euro, ma per i curatori il credito non è provato. Richiesta respinta.

Banca Nazionale del Lavoro Spa . Alla Banca Nazionale del lavoro va anche peggio. I curatori respingono una richiesta da 1.008.454,41 euro avanzata dalla filiale di Cosenza e 5.007.080,84 euro chiesti dalla sede centrale.

Gli ammessi eccellenti

Le domande ammesse si distinguono in privilegiate, cioè che hanno priorità, e chirografarie, che non hanno priorità e vengono liquidate solo dopo aver soddisfatto tutte le richieste prioritarie. Ammesso che ci siano dei fondi ancora disponibili.

Pfizer Italia Srl - E' tra le più grandi società del mondo operante nel settore della ricerca, della produzione e della commercializzazione di farmaci. Dei 278.238,61 euro di crediti vantati, i curatori le hanno riconosciuto fino all'ultimo centesimo (ammissione chirografaria).

Università degli Studi Magna Greci di Catanzaro - Richiesta di 51.324,06 euro accettata in toto con ammissione chirografaria.

Comune di Belvedere - Belvedere Marittimo è la cittadina dove sorge la struttura e l'ente comunale ha richiesto l'ammissione al passivo per 417.819,54 euro. Richiesta accettata, in via privilegiata.

Detto Factor Spa - Se si escludono gli importi complessivi di tasse non pagate, probabilmente è la società che vanta il credito più alto, ben 17.086.638,40 euro. Ma i curatori ne riconoscono "solo" 12.829.499,56 euro e l'ammissione è con riserva. Su internet si legge: “Società soggetta a direzione e coordinamento della Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino SpA”. E' nell'elenco delle domande chirografarie.

Fondo Pensione Caimop - E' il Fondo Pensione complementare per i lavoratori Medici dell’Ospedalità Privata. Chiede 1.806.095,52 euro, in via di privilegio.

Tricarico Rosano Ciro - Insieme al fratello Pasquale è il deus ex machina della clinica. Per lui i curatori hanno scelto una via di mezzo. Ne ha richiesti 191.058,48 euro, ne sono stati accettati 118.621,26 euro, tra corrispettivi arretrati e rivalutazione interessi. Respinti 72.437,22 euro di tfr. Ovviamente in via privilegiata. Suo figlio è Fabrizio Tricarico, amministratore unico della "Casa di Cura Tricarico Rosano", succeduta alla società Istituto Ninetta Rosano Srl. Nel 2013 mentre la clinica vedeva già il baratro tra debiti e ristrettezze, il giovane imprenditore della sanità privata percepiva uno stipendio netto che si aggirava sui 35mila euro al mese.

Tricarico Rosano Pasquale - C'è anche lui, ovviamente. La sua richiesta è più alta, 305.285.,28 euro, ma i curatori ammettono 248.569,11 euro in via privilegiata. Nel 2013 a suo carico risultano compensi per 690mila euro alla voce consulenze extra, non meglio specificate. Lauto stipendio a parte.

Fernando Caldiero - Gli appassionati della saga lo conoscono bene. Fernando Caldiero, cetrarese, uomo del Pd e dirigente del partito vicinissimo a Nicola Adamo, esercita la professione commercialista. E' legato alla famiglia Tricarico sin dal luglio 1993 quando ricopre il ruolo di membro effettivo del Collegio Sindacale dell’Istituto Ninetta Rosano Srl. Il loro è un legame saldo e proficuo, che dura nel tempo. Ma ciò non è di intralcio per la nomina del commercialista come commissario del pre-concordato, avvenuta il 16 novembre 2016.

Quando però a marzo 2018 una serie di inchieste giornalistiche mettono in evidenza presunti conflitti di interesse, Caldiero rassegna le dimissioni, firmate il giorno 16.

Le polemiche lo avrebbero turbato e non poco. Ma le ferite di quel periodo potranno essere lenite adesso con la buona notizia: la sua richiesta di 778.030,73 euro è stata interamente accetta dagli ex colleghi curatori, per di più in via di privilegio.

Tutto può ancora succedere

Il progetto dello stato passivo viene inviato ai creditori prima dell’udienza affinché possano prenderne atto e se non soddisfatti perché ammessi, ad esempio, per una somma inferiore, oppure addirittura non ammessi, hanno tempo fino a 5 giorni prima dell’udienza, prevista per il prossimo 13 dicembre, per inviare eventuali osservazioni o presentare ricorso.

 

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