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Sono 173 i firmatari dell'esposto presentato alla Procura della Repubblica di Crotone, da parte dell'associazione “Le colline dei veleni”, in merito ad una falda acquifera presente nella ex zona industriale del capoluogo pitagorico. Secondo l'ingegnere e membro dell'associazione Vincenzo Voce, questa falda acquifera conterrebbe tetracloroetilene e tricloroetilene, e sarebbe stata individuata nella centrale gas Eni. Si tratta di sostanze cancerogene, dunque pericolose, che potrebbero diffondersi con rapidità. I valori registrati sarebbe di un gran lunga sopra la media consentita. Ecco il motivo dell'esposto presentato, affinchè la Procura possa far luce sull'intera faccenda, accertando – in caso: le cause della contaminazione della falda, l’attività di monitoraggio dell’acqua di falda contaminata sia stata fatta in base al documento ufficiale “Protocollo Operativo di campionamento e monitoraggio delle acque di falda”, l’attività di Messa in Sicurezza Emergenziale (MISE) svolta nella Centrale Gas Eni sia efficace all’arresto della diffusione della contaminazione - considerato che in altri siti della zona industriale di Crotone esiste la stessa contaminazione da composti organoalogenati (tetracloroetilene e tricloroetilene), accertare se Arpacal ha svolto l’attività di controllo e di validazione dei risultati di monitoraggio delle acque di falda, accertare nel caso in cui la bonifica delle acque di falda non fosse in atto le cause che hanno impedito o rallentato tali interventi risolutivi.