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Alla fine i sindaci “giapponesi” hanno capito che la guerra era persa e si sono arresi: procederanno alla stipula dei contratti a tempo determinato per i lavoratori ex Lsu e Lpu. La decisione è stata raggiunta questa sera, al termine di una lunga giornata durante la quale i Comuni, circa una ventina, che si opponevano strenuamente alla sottoscrizione dei nuovi contratti per il 2018, hanno trascorso ore a confrontarsi in Regione con i dirigenti e con lo stesso presidente Mario Oliverio.
Il governatore ha offerto garanzie ritenute dai sindaci sufficienti per procedere al rinnovo dei rapporti di lavoro a tempo determinato. Nello specifico, Oliverio ha messo sul tavolo un paio di circolari con le quali - si apprende dai sindaci coinvolti - «assume formale impegno a costruire percorsi di garanzia per tutti quei lavoratori che eventualmente dovessero essere esclusi dal percorso di stabilizzazione».
In particolare, il governatore si è impegnato a promuovere una proposta di legge regionale che incentivi percorsi di prepensionamento e iniziative di mobilità territoriale per ridistribuire il fabbisogno delle piante organiche degli Enti e consentire così la stabilizzazione di tutti i lavoratori ex Lsu e Lpu, anche di quelli che, secondo i sindaci “giapponesi”, rischiavano di restare fuori e, dunque, diventare mine vaganti avendo la possibilità di fare causa ai Comuni datori di lavoro come previsto dalla legge Maida dopo tre anni di lavoro a termine.
Una promessa che consente ai sindaci che si erano messi di traverso di uscire dall’angolo e procedere con la stipula dei contratti. D’altronde, negli ultimi quattro giorni si erano ritrovarti isolati e accerchiati, con i lavoratori a protestare e occupare i Comuni, la Regione a premere affinché cambiassero idea e i parlamentari, a cominciare da Enza Bruno Bossio, a spiegare, leggi alla mano, che stavano sbagliando.
Alla fine hanno capitolato, accogliendo le rassicurazioni della Regione come una ciambella di salvataggio e procedendo nella direzione che tutti indicavano.
La questione, quindi, almeno per il 2018 pare chiusa, visto che tutti i Comuni calabresi si sono allineati, con grande sollievo dei circa 5mila lavoratori ex Lsu e Lpu che finalmente possono festeggiare il nuovo anno e, soprattutto, il nuovo contratto.
Enrico De Girolamo