La Corte di Appello di Catanzaro, in accoglimento dell’istanza di dissequestro avanzata dall’avvocato Giuseppe Spinelli del foro di Lamezia Terme, avanzata a seguito del proscioglimento dell’imputato in riforma della condanna riportata nel primo grado di giudizio, ha disposto, in favore di Nicola Raso, la restituzione di tutti i beni che, nell’agosto del 2015, gli erano stati sequestrati in virtù di provvedimento cautelare reale emesso a suo carico, dal Gip del Tribunale di Lamezia Terme, sul presupposto della sua penale responsabilità per un’evasione fiscale di 163.497 euro, perpetrata attraverso l’omissione della presentazione della dichiarazione annuale, ossia per un reato che prevede la confisca dei beni per un importo pari all’imposta evasa, e che è adottabile anche per equivalente.

Pertanto, per effetto di questo ultimo provvedimento giurisdizionale, Nicola Raso è oggi rientrato nella disponibilità di tutto il patrimonio che gli era stato sequestrato, nel primo grado di giudizio, per un valore corrispondente a quello dell’imposta evasa.