È stato condannato in primo grado per l’estorsione al commerciante Carmine Zappia e in via definitiva nel processo Black money dove non ha però retto l’accusa di associazione mafiosa
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Lascia il carcere per gli arresti domiciliari il boss Antonio Mancuso, 83 anni, di Limbadi, a capo dell’omonimo clan della ‘ndrangheta. La decisione è della Corte d’Appello di Catanzaro, in accoglimento di un’istanza presentata dall’avvocato Giuseppe Di Renzo. Dopo una relazione del medico dell’ospedale Cardarelli di Napoli che dava conto dell’incompatibilità di Antonio Mancuso con il regime carcerario e dopo relazione contraria da parte di un perito nominato dal Tribunale di Vibo Valentia, la Corte d’Appello ha nominato a sua volta altro perito che ha concluso per l’incompatibilità di Antonio Mancuso con il carcere, correndo un rischio “serio e concreto” per la propria incolumità anche a seguito di una caduta accidentale.
Viste, quindi, le condizioni di salute e l’età avanzata, la Corte d’Appello ha disposto per Antonio Mancuso gli arresti domiciliari da eseguirsi al momento nel luogo di cura nel quale si trova ricoverato e poi in altro luogo che verrà indicato dallo stesso Antonio Mancuso e che potrà raggiungere libero e senza scorta. Probabile, dunque, che dopo le dimissioni dall’ospedale nel quale si trova ricoverato, il boss Antonio Mancuso possa far rientro a Limbadi o a Nicotera per essere posto agli arresti domiciliari.
Condannato in via definitiva nel processo “Dinasty” per associazione mafiosa quale capo assoluto del clan (pena già interamente scontata), il 28 giugno scorso Antonio Mancuso è stato condannato dal Tribunale di Vibo a 10 anni e 6 mesi per l’estorsione ai danni del commerciante di Nicotera Carmine Zappia. Antonio Mancuso il 22 giugno scorso è stato invece condannato a 5 anni per il solo reato di estorsione nel processo nato dall’operazione “Black money”, venendo invece assolto dal reato di associazione mafiosa. In Black money per Antonio Mancuso si era registrata una richiesta di pena in primo grado, avanzata dal pm Marisa Manzini, pari a 27 anni di reclusione. Antonio Mancuso è il fratello più grande di Luigi Mancuso, quest’ultimo imputato nel maxiprocesso Rinascita Scott.