Dopo aver fatto visita all'ex senatore arrestato nell'ambito di Rinascita Scott, il deputato annuncia di volersi rivolgere al Consiglio superiore della magistratura. Nel mirino il procuratore di Catanzaro: «Le sue indagini condotte con superficialità»
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Ispezione a sorpresa del deputato Vittorio Sgarbi, ieri pomeriggio, nel carcere di massima sicurezza di Badu 'e Carros, a Nuoro, dove ha incontrato l'ex senatore Giancarlo Pittelli, avvocato di 68 anni arrestato con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa il 19 dicembre scorso nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Catanzaro denominata "Scott Rinascita", e attualmente detenuto in regime di isolamento.
«La carcerazione di Pittelli - spiega Sgarbi - viola la Costituzione e lo stato di diritto perché viene tenuto in carcere senza che sia stato mai interrogato e senza che sia stato celebrato un processo. Nei suoi confronti accuse fumose, frutto di ipotesi senza prove, in spregio a ogni principio di civiltà giuridica».
Nel mirino del deputato il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, titolare di un'inchiesta che, denuncia Sgarbi «nota per l'inconsistenza dei capi d'accusa e abuso della carcerazione preventiva. Per questa ragione - annuncia - ho deciso di presentare un esposto al Csm, per abuso di potere e violazione dei diritti umani, contro Gratteri e le sue indagini costruite su teoremi accusatori caratterizzati notoriamente da superficialità. È lungo l'elenco di persone fatte arrestare da Gratteri e poi scagionate o assolte». Le condizioni dell'ex parlamentare vengono definite dal deputato «preoccupanti». «È visibilmente gonfio - riferisce - in uno stato di forte depressione, psicologicamente provato: condizioni di salute oggettivamente incompatibili con la detenzione».