VIDEO | I residenti chiedono più controlli. Viene inoltre sollecitato il potenziamento delle strutture di sicurezza delle forze dell’ordine
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I livelli di recrudescenza criminale e delinquenziale mettono in stato di allarme Corigliano Rossano. La sequela di atti incendiari di matrice intimidatoria, le ipotesi del dilagare del fenomeno estorsivo, le lotte intestine sul bracciantato agricolo, e non ultimo, le ipotesi di violenza sessuale denunciate almeno in due casi, hanno determinano una prima reazione da parte della società civile.
La comunità si mobilità attraverso iniziative di coinvolgimento e di partecipazione al fine di richiedere allo Stato l’elevazione a Gruppo dei Carabinieri e a Distretto di Polizia l’attuale commissariato di pubblica sicurezza, oltre a una maggiore capacità qualitativa d’indagine dell’intelligence, così come sottolineato nelle ultime ore dall’ex sindaco di Rossano Tonino Caracciolo che ha già organizzato un incontro al fine di pianificare una manifestazione di piazza e sensibilizzare l’opinione pubblica e gli organi dello Stato sul tema della criminalità e della delinquenza ordinaria. Le attività di coordinamento sono in corso.
La latitanza di parte della politica
Tra gli ostacoli organizzativi le prescrizioni anticovid che in parte frenano il processo di rivendicazione in atto mediante una forte azione di mobilitazione. All’incontro, tenuto nei giorni scorsi, ha preso parte il sindaco di Corigliano Rossano Flavio Stasi, le organizzazioni sindacali, e movimentismo civico. L’iniziativa, partecipata, è da sprone rispetto a quanti sull’argomento, piuttosto spigoloso, tentano di defilarsi nonostante le responsabilità politiche.
È lo stesso Caracciolo che invita la deputazione parlamentare del territorio ad avere un ruolo attivo sulla complessa questione della criminalità organizzata. Il fenomeno, tuttavia, chiama in causa tutta la particocrazia e il movimentismo civico, nessuno escluso.