Il presidente ff funzione: «Finalmente i calabresi potranno esprimere il loro gradimento sul candidato presidente della Giunta e sui candidati per il futuro Consiglio regionale»
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«La Calabria va al voto il 3 e 4 ottobre». Lo ha annunciato il presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì, parlando con i giornalisti a margine di una conferenza stampa nella sede della Giunta a Catanzaro. «Ieri sera – ha riferito Spirlì - ho sentito il ministro Lamorgese, stamattina il presidente della Corte d'appello di Catanzaro, Introcaso, il presidente del Consiglio regionale Arruzzolo e il prefetto di Catanzaro Cucinotta. Quindi adesso parte tutta la macchina organizzativa. Da oggi, appena sarà pubblicato il decreto, siamo già con le carte in mano, pronti a partire. Finalmente – ha concluso il presidente ff della Regione Calabria - si vota, finalmente i calabresi potranno esprimere il loro gradimento sul candidato presidente della Giunta e sui candidati per il futuro Consiglio regionale».
«Il centreodesta è compattissimo»
«Noi andiamo, come sempre siamo andati tutti uniti. Il centrodestra è compattissimo ci dispiace per gli altri. Non ho mai letto - ha aggiunto Spirlì - nessuna dichiarazione ufficiale di un partito che si opponesse a questa o ad un'altra indicazione. Del resto, con Fratelli d'Italia, con l'assessore che lo rappresenta in giunta e con i consiglieri non c'è mai stata nessuna interlocuzione o comunicazione ufficiale di questo genere. Penso che si sia trattato di un'interpretazione un po' troppo social o dovuta da parte di qualcuno che aveva necessità di fare titolo».
«A livello di governo regionale, poi - ha detto ancora - non c'è stato nessun allontanamento o distacco: l'assessore Orsomarso ha sempre partecipato. Fdi ha sempre votato assieme alla maggioranza e non c'è stata alcuna manifestazione di dissenso. Se ci sia stata a livello nazionale non mi risulta. La fiducia verso le scelte fatte è stata assolutamente garantita anche in occasione della presentazione del ticket Occhiuto-Spirlì. Credo che un esercito di centrodestra così unito e compatto non si fosse mai visto prima».
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