Sono considerati a tutti gli effetti una famiglia di narcos gli Assisi. Padre, madre, due figli maschi e una femmina.
Il capostipite è Nicola Assisi, nato a Grimaldi, in provincia di Cosenza, 66 anni fa ma trasferito presto a Chivasso. È nel reticolo della città metropolitana di Torino che ha conosciuto sua moglie, Rosalia Falletta, 59 anni. E qui sono nati i suoi figli, Patrick, 41 anni, Pasquale Michael, 37 anni, e Rita Siria, 26 anni. In quattro sono stati tratti in arresto anche se Nicola e Patrick Assisi si trovavano già detenuti in Brasile in seguito a un’operazione scattata l’otto luglio 2019. E in quattro (tranne Pasquale Michael) sono accusati di associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico nell’ambito dell’operazione Samba, condotta dalla Dda di Torino. Dell’associazione avrebbe fatto parte anche la 32enne moglie di Patrick, Paula Simoes Assisi mentre Michael, che attualmente sta scontando una misura cautelare, è accusato di autoriciclaggio.

I contanti nel bidone del latte

Il collaboratore di giustizia Vincenzo Pasquino, ex broker internazionale che gli Assisi li ha conosciuti da vicino, racconta che la famiglia, divenuta punto di riferimento del locale di ‘ndrangheta di San Giusto Canavese, i soldi li teneva all’interno della villetta di famiglia. Ma non solo. Il denaro veniva affidato anche ad altri familiari, dice Pasquino, come il fratello di Rosa Falletta che nel sottoscala aveva un bidone del latte nel quale nascondeva i contanti. I soldi però si erano bagnati e dovettero essere asciugati col phone. Alla fine fecero la messa in piega a circa 800mila euro. Almeno era quello che era rimasto dai vari “prelievi” che erano stati eseguiti un po’ da tutti. Pasquino dice che il fratello della Falletta rubò qualcosa come 100mila euro, 75mila euro li presero Pasquino stesso e Michelangelo Versaci (che in tutto avrebbe rubato circa 500mila euro).

Le ruberie e i sospetti della famiglia

Il collaboratore è convinto che Versaci corra un serio rischio con gli Assisi perché si sono accorti che lui rubava.
In una occasione, nel 2017, Pino Grillo (genero del boss Antonio Papalia) mandò da Platì 25mila euro e una Golf per Nicola Assisi. Era il prezzo per un debito da scalare. Ma né i soldi, né la macchina arrivarono a destinazione perché Michelangelo Versaci, dice Pasquino, diede 5.000 all’ex broker e tenne il resto per sé. Secondo il collaboratore Michael Assisi si era accorto delle ruberie di Versaci e del suo lussuoso tenore di vita fatto di belle macchine e orologi costosi.

La spedizione punitiva contro il fratello di Rosalia

Prima o poi, teme Pasquino, gli Assisi faranno qualcosa a Michelangelo Versaci come già era accaduto al fratello di Rosalia Falletta il quale, sorpreso a rubare, venne percosso con delle travi da un gruppo del quale facevano parte Vincenzo Pasquino e Nicola De Carne, genero degli Assisi. L’uomo si ruppe braccio, spalla e caviglia ma la notizia arrivò in carcere a Rosalia Falleta che protestò e mandò strali dal penitenziario perché il fratello non andava toccato.