Siamo nel pieno della quarta ondata e queste feste natalizie tra spostamenti e ritrovamenti non stanno per nulla arginando il Covid che sembra, invece, avere trovato sempre più spazio e meno intralci nel suo percorso. Scuole chiuse anticipatamente per la mancanza di strumenti idonei a mantenere il tracciamento sui grandi numeri, sempre più bambini colpiti e feste in famiglia diventate bombe ad orologeria sono alcune delle conseguenze.

Il tavolo tecnico sulla sanità promosso dalla Società italiana per la promozione della Salute è preoccupato: le vaccinazioni sono in calo, specie le prime e le seconde, diversi sono senza protezione dal virus e ospedali come quello di Lamezia hanno personale ridotto al lumicino per portare avanti il tracciamento.

«Il tavolo unisce un’anima scientifica e una sociale – spiega Giuseppe Furgiuele, presidente Sips Calabria – un work in progress dove tutti i professionisti si ritrovano per dare delle soluzioni e delle buone pratiche, non per fare delle accuse, ma cercando delle soluzioni reali ai problemi della sanità».

«In questo momento – chiarisce - siamo nella peggiore ondata nella nostra regione perché i dati ci dicono che più di un tampone ogni dieci è positivo. Nella sola provincia di Catanzaro nell'ultima settimana sono stati fatti più di 4.000 tamponi dai quali sono emersi moltissimi positivi ai quali aggiungere poi i risultati dei test antigenici».

Per Furgiuele bisognerebbe lavorare su più fronti. Da un lato sui vaccinati, che pur avendo fatto la scelta di inocularsi il siero, spesso vivono con leggerezza i momenti della vita collettiva, dall’altra intensificando l’opera di sensibilizzazione su chi deve ancora, invece, avere il vaccino.

I dati in possesso del tavolo parlano di un quindici per cento della popolazione completamente priva di protezione. Roba non da poco. A questi, spiega ancora il presidente Sips, bisogna aggiungere coloro che si sono fermati alla prima dose e, quindi, che attualmente sono scoperti.

Il tracciamento nelle scuole

C’è poi il lavoro del tracciamento sulle scuole a creare preoccupazione. Al momento ci si basa sui cosiddetti t0 e t5: tampone fatto immediatamente appena viene scoperto che in classe c’è un positivo e tampone ripetuto dopo cinque giorni.

La mancanza di un isolamento o di una quarantena, fa notare Armando Cavaliere, membro del Tavolo Tecnico, diventa spesso un boomerang perché nel range di tempo tra un tampone e l’altro il soggetto si positivizza e nel frattempo ha avuto altri contatti che lo hanno portato ad avere contatti con altre persone e a, potenzialmente, a infettarli.

«Va cambiato il sistema, vanno introdotti accorgimenti o modifiche: dall’eliminazione del tampone zero all’isolamento dei soggetti venuti a contatto con i positivi. Tutto – dice Cavaliere - per semplificare il lavoro di tracciamento e rendendolo sensato e sicuro».