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Il gip di Catanzaro Giuseppe Perri, accogliendo la richiesta avanzata dalla Procura della Repubblica, ha disposto la misura interdittiva della sospensione nei confronti del responsabile dell'area tecnica del Comune di Squillace Giuseppe Megna, accusato di corruzione per atto contrario ai doveri d'ufficio.
Le indagini, coordinate dal procuratore Nicola Gratteri dal coordinatore del pool reati contro la pubblica amministrazione Giovanni Bombardieri e dal sostituto Graziella Viscomi, avrebbero fatto emergere almeno tre episodi in cui alcuni imprenditori sarebbero stati convinti a consegnare alcune migliaia di euro nelle mani del funzionario.
Secondo l'accusa, Megna, attraverso pretestuosi ostacoli burocratici o continui controlli, avrebbe ingenerato negli imprenditori che avevano fatto richiesta di aprire attività commerciali a Squillace, la fondata persuasione di dover corrispondere all'indagato cospicue somme di denaro, fino a 10mila euro, per ottenere le autorizzazioni.
Nel fascicolo sono contenute anche alcune intercettazioni. In un dialogo captato dai carabinieri si spiega che "se questo non ha, non lo ungi, non te la fa, questo è". In un'altra conversazione un imprenditore dice: "Mille euro proprio! E gli ho dato quelli!". Tre i capi di imputazione contestati dalla Procura, ma il gip ha concesso la misura interdittiva solo per due ipotesi riqualificando il reato da concussione a corruzione.