Sentito dal giudice cautelare Arianna Roccia, l’uomo, sospettato di aver partecipato all'assassinio avvenuto il 2 aprile 2022 tra Cassano e Castrovillari, ha dichiarato di non essersi mai recato sul luogo del delitto
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Questa mattina si è svolto l’interrogatorio di garanzia di Francesco Faillace, accusato di aver ucciso in concorso con Francesco Adduci e con altri soggetti allo stato ignoti, Maurizio Scorza ed Hanene “Elena” Hedhli. Il duplice omicidio è avvenuto il 4 aprile 2022 tra Cassano e Castrovillari.
Secondo la Dda di Catanzaro, l’esecuzione di stampo mafioso si sarebbe consumata nella masseria di Francesco Adduci, già condannato a 21 anni in primo grado, e i due corpi successivamente sono stati spostati verso contrada Gammellone, dove i killer hanno abbandonato la Mercedes di Scorza, nascondendo il suo corpo nel portabagagli con un agnello che la vittima era andato a prendere dall’agricoltore cassanese.
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Nella seconda inchiesta coordinata dal pubblico ministero antimafia Alessandro Riello, emergono le dichiarazioni di Paolo Cantore, meccanico di Cassano Ionio, oggi divenuto testimone di giustizia. È stato proprio Cantore a fare il nome di Faillace quale soggetto che il 4 aprile scorso andò nella sua officina a chiedere in prestito la sua Suzuki per svolgere lavori agricoli. In realtà, il mezzo pesante sarebbe servito a fare da “staffetta” dopo la duplice uccisione del pluripregiudicato e della sua fidanzata.
Nel corso dell’interrogatorio di garanzia, Francesco Faillace (difeso dall’avvocato Enzo Belvedere) ha dato la sua versione dei fatti, negando ogni tipo di responsabilità rispetto ai fatti in contestazione. Nel caso di specie, il presunto killer ha affermato di non aver mai chiesto in prestito a Cantore la Suzuki, chiarendo altresì che l’unico motivo che lo condusse nell’officina del testimone di giustizia era che Cantore doveva riparare due suoi veicoli, tra cui una Land Rover.
Sempre Faillace ha specificato che il 4 aprile 2022 era in compagnia di altre persone e nel corso dell’interrogatorio ha ricostruito le fasi di quella tragica giornata per Scorza ed Hedhli, dichiarando di non essersi mai recato nella masseria di Adduci. Il gip Arianna Roccia si è riservata di decidere ma la difesa di Faillace è pronta, in caso di esito negativo, a presentare ricorso al Riesame di Catanzaro.
Tante cose non tornano secondo la difesa, a cominciare dalla causale e soprattutto dal fatto che Cantore non poteva mai apprendere determinate circostanze riguardo a un omicidio così efferato. D’altronde in contesti territoriali dove il tasso di mafiosità è elevato vige da secoli la regola dell’omertà. Insomma, ci sono tanti aspetti ancora da chiarire.