Il dato è in aggiornamento ma sarebbero circa 50 i migranti sbarcati dalla nave Diciotti allontanatisi dai centri accoglienza. A darne notizia, lo stesso Viminale nello specificare che  si tratta di maggiorenni: «6 di loro hanno fatto perdere le tracce il primo giorno di trasferimento (foto La stamapa), venerdì; 2 eritrei destinati alla diocesi di Firenze si sono dileguati il 2 settembre; per altri 19 è stato verificato l'allontanamento il 3 settembre; altri 13 infine si sono dileguati ieri. Erano destinati a varie diocesi». In questo gruppo «4 si sono allontanate quando erano ancora a Messina».

Verifiche in corso sugli irrintracciabili

Le 50 persone  avevano solamente manifestato «interesse per formalizzare la domanda d'asilo". Tutte erano state identificate con rilievi fotodattiloscopici e inserite in un sistema digitale europeo. Da segnalare che sono in corso altre verifiche sul numero esatto degli "irrintracciabili", ed è verosimile che il gruppo possa essere più consistente. Controlli anche sulla nazionalità di chi si è allontanato: almeno in 6 provengono dalle Isole Comore».

Salvini: «Ma come non li avevo sequestrati?»

A commentare la notizia, il ministro dell’Interno Matteo Salvini (in foto), indagato insieme al suo capo di gabinetto Matteo Piantedosi per sequestro di persona, sequestro di persona a scopo di coazione, arresto illegale, abuso d'ufficio e omissione d'atti d'ufficio: «Più di 50 degli immigrati sbarcati dalla Diciotti erano così 'bisognosi' di avere protezione, vitto e alloggio, che hanno deciso di allontanarsi e sparire! Ma come, non li avevo sequestrati? È l'ennesima conferma che non tutti quelli che arrivano in Italia sono 'scheletrini' che scappano dalla guerra e dalla fame. Lavorerò ancora di più per cambiare leggi sbagliate e azzerare gli arrivi».

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La replica della Caritas: «Non sono detenuti, liberi di andare dove vogliono»

Sui migranti presi in carico dalle diocesi italiane, al Centro Mondo Migliore ne sono rimasti 35. 8 partiranno già questo pomeriggio per Torino. A Mondo Migliore sono già presenti i referenti Migrantes del capoluogo piemontese che li ospiteranno. Il quadro della situazione è illustrato dalla Caritas italiana, che in merito agli allontanamenti sostiene: «gli ospiti del Centro non sono detenuti e quindi sono liberi di andare dove vogliono». G.d’a.

 

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