Dall'1 febbraio la certificazione verde sarà necessaria anche per accedere a pubblici uffici, servizi postali, bancari e finanziari, attività commerciali. Intanto si discute sulla possibilità di modificare il sistema dei colori (ASCOLTA L'AUDIO)
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Scatta oggi l'obbligo di green pass per parrucchieri, barbieri ed estetiste. Dall'1 febbraio saranno interessati anche pubblici uffici, servizi postali, bancari e finanziari, attività commerciali «fatti salvi quelli necessari per assicurare il soddisfacimento di esigenze essenziali e primarie della persona. Atteso a breve - probabilmente già oggi - il decreto che individua queste ultime attività: tra le novità ci sarebbe anche l'ingresso pass free alle poste per il ritiro della pensione, mentre per gli altri servizi postali resterà necessaria la certificazione (base o rafforzata). In generale, l'accesso sarà libero nei negozi di alimentari, in farmacia, dall'ottico e per l'acquisto di legname o pellet per il riscaldamento. Lo stesso per le attività all'aperto come benzinai, mercati, edicole. Il pass servirà invece per comprare le sigarette dal tabaccaio.
Le verifiche che l'accesso a queste attività avvenga nel rispetto delle prescrizioni sono a carico dei «relativi titolari, gestori o responsabili». Sanzioni da 400 a 1000 euro per i trasgressori».
Verso la modifica del sistema dei colori
Passi avanti intanto verso la modifica del sistema dei colori che potrebbe far finire la metà delle Regioni in arancione a breve sotto la spinta dei contagi.
L'ipotesi - emersa ad un tavolo tecnico cui hanno partecipato esperti del ministero della Salute e delle Regioni - è quella di considerare casi Covid soltanto i pazienti ricoverati che hanno sviluppato la malattia, senza includere gli asintomatici in ospedale per altre patologie. Frenata, invece, sulla richiesta di riduzione a 5 giorni delle quarantene per i sintomatici.
Ieri c'è stata una prima riunione del tavolo di lavoro dedicato al tema cui hanno partecipato, tra gli altri, il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Giovanni Rezza e il presidente del Consiglio superiore di sanità e coordinatore del Cts, Franco Locatelli, insieme a rappresentanti delle Regioni. Nei prossimi giorni ci saranno altri confronti per cercare di arrivare ad una posizione condivisa. «C'è - osserva il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa - una platea del 90% di vaccinati. Di fronte a questo il sistema dei colori generalizzati non ha più senso. L'unico criterio che deve rimanere è quello della zona rossa».
Se il tavolo tecnico ha aperto ad un nuovo calcolo dei ricoverati, escludendo gli asintomatici, non è invece passata l'ipotesi di tagliare a 5 giorni la quarantena per i positivi sintomatici. Secondo gli esperti, a quanto si apprende, mancano, ad oggi, sufficienti evidenze scientifiche a sostegno dell'accorciamento dell'isolamento. Parere favorevole, poi, ad una rimodulazione del contact tracing con l'obiettivo di focalizzarlo sui sintomatici visti gli alti numeri dei contagi.