Nessuna sospensione della didattica in presenza, ma con l’impegno di monitorare l’andamento della situazione epidemiologica in città, soprattutto nella popolazione studentesca. Questo in sintesi l’esito dell’incontro tra una delegazione di tre rappresentanti degli studenti degli istituti superiori di Crotone e il sindaco, Vincenzo Voce.

I ragazzi, come annunciato, oggi non sono entrati in classe perché preoccupati della velocità della diffusione del virus, specie tra i giovani, e delle difficoltà di tracciamento, lamentando scarsa sicurezza soprattutto sui mezzi di trasporto, essendo gran parte di loro provenienti dai centri della provincia.

Il sindaco, dopo aver spiegato le ragioni che lo hanno portato a decidere di non attivare la didattica a distanza nelle scuole cittadine, ha invitato gli studenti a tornare in aula già da domani, con la promessa di risentirsi tra 2 o 3 giorni e aggiornarsi sulla situazione epidemiologica. Proprio domani, Voce parteciperà al Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato dal prefetto, al quale dovrebbe partecipare anche una rappresentanza dell’Asp.

I tre rappresentanti di istituto – del liceo scientifico, dell’istituto nautico e del chimico - presenti all’incontro, non sono rimasti soddisfatti dall’interlocuzione con Voce e, dopo aver sentito i rappresentanti delle altre scuole superiori della città, hanno deciso di prolungare lo sciopero fino a mercoledì o comunque fino al prossimo confronto con il sindaco.

Intanto, anche molte scuole primarie e secondarie di primo grado della città sono rimaste quasi deserte, questa mattina. Alla scuola media di Margherita erano presenti 24 alunni su 110, aule con 3-4 bambini per classe all’istituto Rosmini, mentre all’istituto comprensivo Alcmeone le presenze si attestano sotto al 50% (al netto degli studenti del plesso centrale di Via Giovanni Paolo II rimasti a casa per problemi all’impianto di riscaldamento). Classi con pochi alunni si registrano anche alla scuola primaria Montessori.

Situazione simile anche a Cutro, altro comune della provincia dove il commissario prefettizio non ha rinviato il rientro in classe, come deciso invece da altri 24 sindaci del Crotonese: nella scuola primaria erano presenti 35 bambini su una popolazione scolastica di oltre 350.

A incidere sulla decisione di molti genitori di non mandare i propri figli a scuola, non solo la paura di un possibile contagio tra i banchi, ma anche la presenza di positivi o di contatti stretti con positivi in famiglia.