La Corte di Cassazione ha confermato la sentenza con cui la Corte d’appello di Catanzaro aveva condannato l’ex assessore della Provincia di Crotone Gianluca Marino. Marino era stato condannato a 12 mesi di reclusione per violazione della legge elettorale. La Cassazione ha rigettatao i ricorsi dei legali della difesa e della Procura che aveva chiesto di riconoscere l'accusa di voto di scambio politico-mafioso e l'aggravante del metodo mafioso. L'accusa originaria, era proprio di voto di scambio in quanto, secondo quanto emerso nell'inchiesta 'Hydra', la cosca Vrenna-Corigliano-Bonaventura, avrebbe procurato voti al candidato del Pdl Gianluca Marino nelle elezioni provinciali del giugno 2009. Nel processo di primo grado, Marino era stato condannato a un anno e 4 mesi perchè secondo i giudici “non sussiste alcuna connotazione mafiosa nei fatti perché non emerge che il procacciamento di voti sia andato a vantaggio dell’associazione né che l’abbia rafforzata o sia stato attuato con metodo mafioso”. La Procura, nel presentare il ricorso, ha evidenziato che “la mancata valorizzazione da parte del Tribunale delle intercettazioni ha riportato una valutazione incompleta dei rapporti esistenti tra il Marino e i vertici cosca”.Nella serata di ieri è arrivata la sentenza che condanna l'ex assessore a 12 mesi per violazione della legge elettorale.