Esponenziali le percentuali di crescita: negli ultimi sette giorni più del doppio dei casi della settimana precedente. Tornano le file delle ambulanze davanti agli ospedali e alle postazioni per i tamponi molecolari. Ma il vaccino sta evitando il disastro (ASCOLTA L'AUDIO)
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Una progressione così, in Calabria, non si era mai vista: nelle precedenti ondate i casi avevano raggiunto solo una volta le mille unità, e questo perché i laboratori avevano comunicato referti e dati dei giorni precedenti.
Stavolta, però, Omicron sta sparigliando le carte e innalzando la curva dei contagi in modi mai visti finora, bucando le coperture di chi ha fatto le due dosi di vaccino da più di sei mesi e colpendo in maniera severa chi ha scelto di non vaccinarsi. E nelle ultime ore le immagini delle file davanti agli ospedali ed alle postazioni per i tamponi drive in ci hanno mostrato che dovremo avere ancora tantissima cautela.
Covid Calabria, più di 20mila contagi nelle ultime cinque settimane
Analizzando i numeri dei bollettini comunicati dalla Protezione Civile della Regione Calabria, pare chiaro come ormai il territorio calabrese si trovi al centro di una tempesta mai affrontata finora: nelle ultime cinque settimane, dal 29 novembre al 2 gennaio, i casi registrati sono stati 21.438. Da questo computo mancano tra l’altro moltissimi casi, ancora, secondo alcune stime: restano fuori dal computo quelle persone che magari trovandosi con una positività riscontrata da tampone fai da te, ormai in vendita liberamente nelle farmacie e nei supermercati, si chiudono in casa fino alla negatività.
Ma sono fuori dal computo, come scritto nei giorni scorsi, anche molte positività rilevate dagli antigenici e che alcune Asp come quella di Cosenza non hanno inserito nei bollettini ufficiali. Una scelta ancora senza una spiegazione, visto che le direttive ministeriali prevedono l’inserimento dei positivi antigenici nei computi giornalieri, e che quindi potrebbe far lievitare ancor di più verso l’alto il numero dei positivi.
Bollettino Covid, casi raddoppiati nell’ultima settimana
Sono i numeri però, sia generali che particolari, a fare paura: nell’ultima settimana, dal 27 dicembre al 2 gennaio, i casi registrati sono stati 8845: nella settimana precedente i positivi comunicati erano stati meno della metà, ovvero 4275, un raddoppio che ha trasformato i grafici e le curve del rilevamento in picchi e pendenze degne delle grandi corse ciclistiche. Peccato che questi grafici non si riferiscano alla salita dello Zoncolan o al Tourmalet, ma alla salute dei cittadini calabresi.
I numeri sono ancora più imponenti se paragonate a quelle che erano le ondate precedenti: in tutto il mese di novembre si riscontrarono 5384 casi, meno di 4000 a ottobre, numeri che ormai vengono invece raggiunti sommando le positività di pochissimi giorni. La progressione, comunque, spaventa: se ad inizio mese i casi in sette giorni erano poco più di duemila, alla fine del mese si sono più che quadruplicati.
Covid Calabria, tornano le code davanti agli ospedali
Se in generale la situazione sanitaria è certamente resa migliore dagli effetti benefici dei vaccini (chi ha fatto le due dosi da meno di 120 giorni o ha già fatto il booster registra in maggioranza effetti molto attenuati del virus), questi numeri però mettono certamente sotto pressione un sistema sanitario fragile come quello calabrese.
La Calabria, già in zona gialla, sta rischiando seriamente di passare in zona arancione: le soglie per i ricoveri in area non critica, quelle del 30%, sono state ormai stabilmente superate da diversi giorni e nonostante la creazione di nuovi posti letto non si riesce a scendere sotto questa soglia. Le terapie intensive stanno crescendo costantemente, seppur mantenendo ancora qualche punto percentuale di sicurezza dalla soglia critica, ma le file registrate nella serata di ieri davanti al Pronto Soccorso di Cosenza e le postazioni drive in prese d’assalto per i tamponi molecolari derivanti dal monitoraggio fanno presagire ad un numero ancora maggiore di contagi che arriveranno nei giorni successivi. D’altronde, anche le file davanti alle farmacie non fanno che confermare questa tendenza alla risalita dei casi.
Resta da capire in che modo si affronterà questa crescita vertiginosa dei casi: nelle scorse settimane il presidente Occhiuto aveva annunciato la riapertura di alcuni ospedali per trasformarli in centri Covid a bassa intensità, ma senza assunzioni resta difficile immaginare come questo si possa verificare, visto che anche gli ospedali attualmente in funzione sono fortemente sottodimensionati. Intanto, la Calabria prova a blindarsi, nella speranza che il buon senso di chi in queste ore sta prendendo d’assalto i centri vaccinali basti ad arginare la crescita dei contagi.