Il passaggio del Comune di Acri in zona rossa non basta secondo il sindaco Pino Capalbo a contenere il diffondersi del virus. Nella città cosentina sono attualmente 245 i positivi a SarsCov-2 ma si attendono ancora i risultati di test molecolari. Sono in corso al momento 260 tamponi (per circa 100 soggetti sarà il primo). Per questo Capalbo ha deciso di disporre ulteriori misure restrittive sul territorio comunale di Acri: un “lockdown totale”.

Le parole del sindaco

«Mi spiace aver dovuto disporre questi nuovi provvedimenti – afferma il primo cittadino di Acri – ma la situazione nell’ultimo mese si è notevolmente aggravata e siamo passati da 11 casi registrati nei primi giorni di marzo ai 245 attuali, con altri tamponi da processare. Nonostante il dispiacere nei confronti di tutti i cittadini ma in particolar modo verso i commercianti che sono ulteriormente penalizzati queste misure sono necessarie per tornare nel più breve tempo possibile alla normalità»

Le principali misure

Nella nuova ordinanza comunale di “zona rossa rafforzata”, oltre al divieto di transito, sia in entrata che in uscita, per i non residenti e per i non domiciliati, nel territorio comunale, salvo per comprovati motivi di lavoro, salute e necessità si può leggere anche del divieto di circolazione anche all’interno del territorio comunale, se non per i motivi sopra detti risultanti dall’autocertificazione obbligatoria. Sono stati inoltre chiusi i principali luoghi d’incontro all’aperto (ville e parchi) oltre ad essere vietata la pratica sportiva all'aperto, in forma aggregata o individuale, salvo che per necessità mediche debitamente certificate.Tutti gli esercizi commerciali, compresi quelli di generi alimentari, ad eccezione dei servizi essenziali (farmacie di turno, parafarmacie, edicole e tabaccai) dovranno restare chiusi la domenica, mentre è sospesa la vendita degli ambulanti per i non residenti.

Scuole chiuse

Conseguentemente alla nuova ordinanza è stata prorogata la sospensione della didattica in presenza in tutte le scuole primarie e secondarie di primo grado, ivi comprese le scuole private e quelle paritarie ed incluse anche le scuole per l’infanzia, fino al 26 aprile.