Il problema della carenza di vaccini lo avevamo sollevato non più di 24 ore fa confrontandoci con il direttore sanitario dell'Asp di Cosenza Martino Rizzo il quale aveva preannunciato un rifornimento di dosi Pfizer più scarso di quello delle ultime settimane. E infatti questa mattina i disagi non sono mancati, a macchia di leopardo, in tutto il territorio provinciale.

Tensione a Casali del Manco

La situazione più difficile si è registrata a Casali del Manco dove erano in lista, prenotati sulla piattaforma, oltre duecento utenti. Molti sono giunti piuttosto presto, prima delle ore 9, quando i vaccini ancora non erano arrivati. Bisogna ricordare che di recente, lo stoccaggio dei fialoidi, precedentemente assegnato alla farmacia ospedaliera dell'Annunziata, per qualche oscura ragione è stato dirottato allo Spoke di Castrovillari. Per cui il farmaco arriva nel capoluogo sempre in tarda mattinata. La tensione è salita alle stelle quando è stata consegnata una quantità esigua di dosi, circa sessanta, assolutamente insufficiente a soddisfare il fabbisogno.

Il dirottamento a Carolei

Secondo quanto si è appreso poi, queste dosi sono state nuovamente ritirate e dirottate a Carolei dove, secondo fonti dell'Asp, erano necessarie per praticare richiami non più rinviabili. Soltanto l'arrivo dei carabinieri ha consentito di risolvere la questione: i militari hanno preso contatto con il direttore di Distretto e finalmente, alle 14, il siero è giunto nel centro ed è stato possibile avviare le vaccinazioni, con più di cinque ore di ritardo.

Cambio di competenze

Ma l'Asp in questo pasticcio, non c'entra affatto. La distribuzione dei vaccini è adesso passata in capo alla Protezione Civile Regionale che smista il prodotto in base alle prenotazioni sulla piattaforma. Quello che non è chiaro è come mai, sapendo in anticipo dell'impossibilità di soddisfare tutte le richieste, non si proceda preventivamente ad avvisare gli interessati per evitare loro un viaggio a vuoto. Inoltre il sistema informatico, secondo quanto si è appreso, non prende nota degli appuntamenti per i richiami. Quindi in fase di smistamento dei vaccini, non si tiene conto del fabbisogno derivante dalla richiesta di seconde dosi. Con il risultato che molti centri ricevono una dotazione inferiore alle necessità. Il problema è destinato ad aggravarsi nei prossimi giorni poiché le scorte sono in via di esaurimento e non sono previste ulteriori rifornimenti fino a mercoledì prossimo.