Tailleur blu, collana di perle e décolleté. È questo l’outfit che Michela Serraino, 24 anni, di Catanzaro, aveva da tempo acquistato per il giorno della sua laurea. Non poteva immaginare però, che lo avrebbe indossato nel salotto di casa. Michela è una dei tanti giovani che, a causa delle misure adottate per il distanziamento sociale anti-coronavirus, ha vissuto questa esperienza storica. Le università hanno deciso di procedere comunque con le sedute di laurea, ma attraverso modalità telematica. Ed è stato così anche per Michela che da Catanzaro si è collegata con la commissione esaminatrice dell’università “La Sapienza” di Roma.

 

Michela non si è scoraggiata ed ha indossato, non solo l’abito scelto, ma anche le scarpe con il tacco, perché a guardarla c’erano gli occhi attenti e commossi della sua mamma e del suo papà e si è sentita già tanto fortunata così, rispetto ai tanti suoi coetanei, lontani da casa, che hanno vissuto da soli questo importante traguardo. Ad aiutare i contatti “virtuali”, ci hanno pensato i social più in uso e soprattutto i video del suo papà.

 

«All’inizio devo dire che non ho preso bene questa situazione – ha detto Michela – perché credo che qualsiasi studente vorrebbe una seduta di laurea diversa, con la possibilità di poter abbracciare tutti. Ci siamo però dovuti adattare e devo dire che è stato emozionante e bello».

 

La discussione della tesi

La seduta di laurea si è svolta con grande serietà ed in modo standard: presentazione del lavoro svolto, power point illustrativo e domande da parte della commissione. Titolo della tesi: "Heritage Marketing: il legame tra storia d’impresa, tradizione e territorio. Il caso delle imprese storiche calabresi." La tensione c’è stata tutta. Le mura di casa mettono a proprio agio, è vero, ma non fino in fondo.

 

Nei video, Michela, la sua mamma ed il suo papà sembrano soli in casa, ma in realtà a seguire ogni singolo momento, attraverso la piccola telecamera del telefonino di Michela, c’erano gli amici e i parenti collegati in diretta facebook. Al termine della discussione della tesi, sono arrivati anche i complimenti da parte di un docente di origini calabresi, componente della commissione, che è rimasto molto colpito dalla passione con cui Michela ha redatto la sua tesi.

 

La proclamazione

Sin dal primo giorno di università, Michela sognava come sarebbe stata la sua seduta di laurea, la proclamazione in ateneo e la grande festa con gli amici e i parenti per sugellare la fine degli studi e l’ingresso nel mondo del lavoro. Ma ci sarà tempo per festeggiare e forse vivrà quel momento con maggiore gioia e consapevolezza. Quella della proclamazione, però, resta in ogni caso un momento unico: «La proclamiamo dottore magistrale in organizzazione e marketing per la comunicazione d’impresa. Complimenti!». E poi, ha raccontato Michela, «tutti i neo laureati hanno attivato i microfoni per un applauso collettivo: è stato come un abbraccio, un momento davvero emozionante.»

 

La festa “virtuale” e la dedica

Indossata la corona d’alloro con i fiocchetti rossi realizzata dalla mamma, Michela ha stappato lo spumante ed ha tagliato la torta davanti ai suoi cari che la stavano seguendo in diretta. Per lei una colonna sonora speciale: le urla di gioia di tutti coloro che le vogliono bene e che, nonostante tutto, erano lì a fissare il monitor di un pc o di un telefonino con le lacrime agli occhi e la gioia nel cuore. Infine, il discorso commosso della festeggiata in cui non è riuscita a trattenere le lacrime: «Ci tengo a ringraziare la mia famiglia, il mio fidanzato e i miei amici che hanno reso speciale questo giorno, facendomi sentire il loro sostegno e la loro vicinanza.»

 

La tesi di Michela

“Heritage Marketing: il legame tra storia d’impresa, tradizione e territorio. Il caso delle imprese storiche calabresi.” Questo il titolo scelto: «Viviamo in una società in cui il futuro appare incerto – ha spiegato Michela Serraino - e perciò risulta quasi naturale trovare conforto nel passato. Le imprese hanno iniziato a guardare alla propria storia come fonte di potenziale vantaggio competitivo. Infatti, possono vantare un patrimonio inestimabile di tradizioni e saperi da valorizzare con l’utilizzo di strategie di heritage marketing, connettendo la sfera della cultura e del management.»

 

«Le imprese storiche, più di ogni altro, - ha detto ancora la Serraino - hanno il vantaggio di poter esprimere e valorizzare la propria storia d’impresa, che è una storia secolare, ricca di tradizioni storico-produttive, di attori che si sono susseguiti e sono stati determinanti, rafforzando il legame tra impresa e territorio. Ma quali strumenti utilizzano? E come si esplica il legame con il territorio d’origine? Si è cercato di dare una risposta a tali quesiti prendendo come caso di studio dieci imprese storiche – con almeno cento anni di attività ininterrotta – calabresi, su un totale di trentatré realtà storiche riscontrate. Dato che aggiorna una ricerca di tesi precedentemente svolta dal Dottor Manuel Tundis».

 

Nello specifico, le dieci imprese sono: Abramo, Amarelli, Azienda agricola Bio Santa Marina, Callipo, Camillo Sirianni, Dolciaria Monardo, Lanificio Leo, Oleificio Capogreco, G.B. Spadafora, Ippolito. Gli strumenti utilizzati per condurre l’indagine sono stati: il materiale fornito dall’impresa, i canali istituzionali e alcune interviste in profondità, realizzate sul campo, con gli imprenditori a capo dell’azienda.

 

L’analisi condotta ha toccato tre punti: la comunicazione in chiave heritage delle imprese selezionate, in cui sono state messe in luce le strategie e gli strumenti utilizzati per narrare e promuovere la propria storia; la comunicazione del territorio, identificando gli elementi del territorio che vengono utilizzati nelle strategie comunicative; il legame tra impresa storica e territorio, approfondito attraverso le interviste condotte con i proprietari di cinque delle imprese selezionate. Sono stati ricercati aspetti positivi e negativi nel fare impresa in un territorio notoriamente complesso come quello calabrese, descritti anche attraverso un’analisi Swot. Infine, sempre attraverso le interviste realizzate, sono state proposte delle riflessioni sul futuro del territorio e delle imprese e su questo legame inscindibile, che dovrà fare i conti con l’emergenza Covid19.