VIDEO | Misura che servirà nel contenimento del rischio epidemiologico, ma non sono previsti impianti di aereazione. Mezzatesta: «Adesso servono soluzioni più rapide e immediate»
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Noleggio di strutture prefabbricate a Siderno, rimborso del canone di locazione a Villa San Giovanni, interventi di recupero aree interne ed esterne in disuso e da ammodernare per fronteggiare la pandemia in sedici istituti secondari di secondo grado spalmati sui versanti Ionico e Tirrenico e nel comune di Reggio.
Il finanziamento complessivo ammonta ad 1 milione di euro, dei 70 destinati agli enti locali competenti in materia di edilizia, in base all’articolo 58, comma 3 del decreto Sostegno bis dello scorso anno. Ecco, in sintesi, gli interventi sul fronte Covid posti in essere dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria.
Gli interventi in dettaglio
«Sul bando specifico del Miur lo scorso anno - ha spiegato Giuseppe Mezzatesta, dirigente settore Edilizia Scolastica della Città Metropolitana di Reggio Calabria - abbiamo intercettato tre tipologie di finanziamento. La prima riguarda la locazione degli immobili per ampliamento degli spazi scolastici, proprio a causa del covid e della necessità di distanziamento. Una linea che ci ha consentito di coprire l'affitto di un anno, con l’importo di circa 70mila euro, di locali da adibire ad aule, laboratori etc. dell’istituto d’istruzione superiore Nostro-Repaci di Villa San Giovanni».
«La seconda tipologia di intervento - ha aggiunto Mezzatesta - ha riguardato il noleggio di moduli prefabbricati da adibire ad uso didattico da montare nel cortile dell’istituto Oliveti Panetta di Siderno, che ha dovuto anche ospitare gli alunni e le alunne del liceo Artistico chiuso a dicembre per inagibilità e problematiche strutturali e sismiche. Destino comune all’istituto Nostro Repaci di Villa San Giovanni nel 2016 e all’Einuadi di Palmi qualche anno fa. Il Miur coprirà con 170mila la spesa del noleggio per dieci mesi di queste strutture temporanee e attrezzate».
«L’ultimo finanziamento è di 400 mila euro, suddivisi in interventi su sedici scuole dislocate e spalmate sulle aree del territorio metropolitano, Ionico, Centro e Tirrenico. Lo scopo è quello di recuperare locali chiusi in attesa di manutenzioni leggere per poter essere nuovamente utilizzati. Tutto ciò per rendere disponibili ulteriori aule e spazi e garantire il distanziamento», ha concluso Giuseppe Mezzatesta.
E gli impianti di aereazioni di competenza dell'Ente locale?
Mancano all’appello i tanto invocati impianti di aereazione. Lo stesso settore di Edilizia scolastica di palazzo Alvaro chiarisce che la loro installazione non è nell’immediatezza contemplata, trattandosi di interventi non realizzabili a breve termine, come la pandemia impone. Restano altre soluzioni più rapide come l’acquisto di attrezzature di sanificazione in capo alle singole scuole, che possono direttamente attingere da apposito fondo del Ministero, e queste iniziative già in corso di realizzazione da parte dell’Ente. I fondi del Pnrr potrebbero venire in aiuto, ma in seconda battuta e non in tempi brevi.
«Nessuna linea specifica vi è nell’immediatezza relativamente all’installazione di impianti di aereazione, tanto sul fronte ministeriale quanto su quello del Pnrr. D’altronde – ha spiegato Giuseppe Mezzatesta - tale tipo di intervento per le lunghe tempistiche che comporterebbe, sarebbe incompatibile con l’emergenza pandemica che impone margini molto più stretti. Per altro lo stesso Pnrr prevede il completamento degli interventi nel 2026 e, dunque, anche da questo punto di vista i tempi non sarebbero stati congrui rispetto alla situazione da fronteggiare qui ed ora. Va da sé tuttavia che, ad esempio, la linea alla quale abbiamo attinto noi, afferente in primo luogo all'adeguamento sismico, prevederà certamente interventi di ristrutturazione e rigenerazione, ancorché non principali, visto l’obiettivo di conseguire standard ottimali. Noi certamente, con le disponibilità economiche che avremo, terremo in considerazione anche l'impiantistica», ha sottolineato il dirigente Giuseppe Mezzatesta.
Tempo di soluzioni rapide
Tra le soluzioni immediate, il fondo per l’emergenza epidemiologica finanziato dal Miur al quale le scuole attingono per acquisto di attrezzature di sanificazione degli ambienti soggetti a ricambio d’aria con l'apertura delle finestre, di dispositivi di protezione individuali, di strumenti di immediato utilizzo per fronteggiare la pandemia. Tali finalità del fondo sono ulteriormente esplicitate nel comma 4 bis, inserito in sede di conversione del decreto Sostegni bis nell’articolo 58 della legge 106 del 2021. Tale comma indica beni e i servizi per acquistare i quali possono essere utilizzati i 350 milioni di euro stanziati per l'apposito Fondo per l'emergenza epidemiologica da COVID-19 dal Ministero dell’Istruzione. Tra i beni e i servizi dunque non rientrano, e non vi potrebbero rientrarvi, gli impianti di aereazione che richiederebbero non solo tempistiche diverse di attuazione, ma anche modalità differenti, essendo interventi (installazione e manutenzione) di competenza dei proprietari degli immobili, ossia gli Enti locali attraverso appositi bandi ministeriali per l’acquisizione di risorse.
Pochi impianti in poche scuole e non dentro le aule
La competenza dell’Ente locale non è, dunque, igienico-sanitaria ma strutturale. «In quanto proprietario dell’edificio scolastico, la Città Metropolitana costruisce la scuola, rientrando nella costruzione anche l’impiantistica di ogni genere e quindi anche quella di aereazione, e si occupa anche della sua manutenzione. In realtà ad oggi le nostre scuole, la maggior parte delle quali non recenti, non sono dotate di impianti di aereazione nelle classi. Tali impianti sono presenti solo in alcune stanze di dirigenza, vicepresidenza e segreteria, dove la città Metropolitana ha provveduto in questo frangente pandemico alla sanificazione che rientrava nelle sue competenze. Un intervento eseguito con fondi della Città Metropolitana, per un importo complessivo di 50 mila euro, e che ha riguardato anche i palazzi istituzionali. Di più su questo fronte, in questo momento, non è dato di poter fare», ha concluso Giuseppe Mezzatesta, dirigente settore Edilizia Scolastica della Città Metropolitana di Reggio Calabria.