VIDEO | La Procura di Catanzaro prende atto della perizia tecnica effettuata dalla SismLab ed esprime parere favorevole alla rimozione dei sigilli dell'opera con alcune prescrizioni. Resta interdetta l'area che ospita il Museo Multimediale per il quale sono necessari ulteriori approfondimenti
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Era l'alba del 24 aprile quando in Piazza Bilotti a Cosenza si sono presentati i militari della Guardia di Finanza per apporre i sigilli all'opera, in esecuzione di una misura cautelare emessa dal Gip distrettuale su richiesta della Procura di Catanzaro.
Le prescrizioni imposte dal giudice
Adesso, nove mesi dopo, anche il Pubblico Ministero presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Catanzaro ha espresso parere favorevole riguardo all'istanza di dissequestro di Piazza Bilotti prodotta dal Comune. Per cui si va verso la riapertura, sia pure con alcune prescrizioni. Resterà interdetta al pubblico l'area in cui è allocato il Museo Multimediale. Qui occorrono ulteriori approfondimenti sulla tenuta delle travi metalliche. Vietati inoltre gli assembramenti, misura questa, peraltro, già disposta in applicazione delle norme sanitarie anti-Covid. Invece il parcheggio interrato, il McDonald e, naturalmente, la superficie della Piazza stessa, possono tornare ad essere fruibili, sulla base delle risultanze della perizia tecnica svolta dalla Sism Lab che ha certificato la piena stabilità ed efficienza dei pilastri costruiti in cemento armato.
Ripresa delle attività
«Tante unità lavorative potranno tornare ad essere attive, in un momento di grande crisi economica - ha commentato il sindaco Mario Occhiuto - Questa opera è stata una coraggiosa operazione di Rigenerazione Urbana nel cuore della città contemporanea che ha consentito la trasformazione di uno slargo bitumato pieno di macchine parcheggiate in uno spazio polivalente completamente rinnovato con funzione di piazza, di attività commerciali, di museo, di parcheggio interrato».
L'inchiesta prosegue
Rimane naturalmente in piedi l'impalcatura della inchiesta giudiziaria coordinata dal Procuratore Nicola Gratteri, nella quale figura indagato anche lo stesso sindaco Mario Occhiuto, per accertare eventuali irregolarità nel rilascio delle certificazioni di collaudo. Ma non vi sono rischi per l'incolumità pubblica, per cui le transenne possono finalmente essere rimosse.