Il Riesame di Perugia ha deciso di attenuare la misura cautelare della togata senza intaccare l'impianto accusatorio della procura diretta da Raffaele Cantone (ASCOLTA L'AUDIO)
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Il Riesame di Perugia nei giorni scorsi ha concesso gli arresti domiciliari al giudice di Cosenza Giorgia Castriota, in servizio presso l'ufficio gip del tribunale di Latina e al consulente, compagno di vita della togata, Silvano Ferraro, collaboratore della stessa nell'ambito di procedere di amministrazione giudiziaria finite nel mirino della procura di Perugia, coordinata dal procuratore capo Raffaele Cantone.
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La cosentina Giorgia Castriota, difesa dagli avvocati Giuseppe Valentino e Paolo Zeppieri, è accusata di corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio, corruzione in atti giudiziari e induzione indebita a dare o promettere utilità. Secondo la procura di Perugia avrebbe dato incarichi a due consulenti in cambio di regalie e soldi. In un caso il favorito sarebbe stato proprio Silvano Ferraro. Il Riesame, secondo quanto si apprende, avrebbe attenuato la misura cautelare della Castriota in tema di esigenze e non di gravi indizi di colpevolezza.