Essere vicini ai ristoratori e ai baristi che da lunedì 26 ottobre e fino al 24 novembre, nel rispetto delle misure anticovid, sono costretti a chiudere le porte ai loro clienti alle 18.

 

Nasce per questo l’iniziativa del movimento catanzarese Cambiavento e del suo fondatore Nicola Fiorita, già consigliere comunale del capoluogo e candidato a sindaco della città, che per questa sera ha rivolto un vero e proprio invito a cena ai cittadini catanzaresi accompagnato dallo slogan “mercoledì ceniamo fuori rimanendo a casa, per la città”.

 

Una cena per stare accanto ai ristoratori

«Io penso che questo sia un momento veramente complicato in cui nessuno ha ricette magiche  da offrire per la soluzione della fase che stiamo vivendo e che quindi ciascuno di noi debba dare il buon esempio e fare fatti più che parole.

 

E allora noi, come movimento – spiega Fiorita - abbiamo pensato di essere vicini ai ristoratori, ai baristi, ai pizzaioli che in questo momento soffrono per via delle nuove restrizioni lanciando un invito a cena che consiste nel recarsi ciascuno in uno di questi locali per acquistare la cena e consumarla a casa.

 

Non dobbiamo dimenticare che dietro ogni pizzaiolo, dietro ogni birreria, dietro ogni ristorante, c’è una famiglia, ci sono persone che  soffrono, che lavorano e che sono parte della comunità come tutti noi. Nessuno si salva da solo, ci salveremo soltanto se riusciremo a  essere vicini l’uno all’altro».

 

Numerose adesioni

L’iniziativa che è stata lanciata sui social, nel giro di poco ha raccolto tantissime adesioni. «È il momento di fare comunità – aggiunge l’ex consigliere comunale -. Mi stanno chiamando da diverse parti della Calabria, ho letto che analoghe iniziative si stanno organizzando a Vibo Valentia, a Castrovillari.

 

Ecco, io penso che questo non è il momento delle polemiche ma è il momento di capire che  l’illusione che possano esistere  buoni amministratori che non siano anche buoni cittadini, è spazzata via dalla pandemia.

 

In Calabria abbiamo bisogno di brave persone, di buoni cittadini e di ricostruire un senso collettivo che ci permetta adesso di uscire da questa crisi e poi di pensare alla nuova regione».