Rinvenuta una pistola soft air in una aiuola nella zona di Torre Pisani nell’area del rossanese. Nulla di strano, se non fosse per il fatto che nei pressi dell’area interessata abita i genitori del pentito Nicola Acri, da pochi mesi collaboratore di giustizia i cui verbali piano piano stanno transitando nei vari processi di ‘ndrangheta distribuiti per la Calabria. È un’arma innocua, non vera, di quelle utilizzate per giochi da guerra, ma il significato del rinvenimento potrebbe essere interpretato come un avvertimento o un segnale. Sul posto si sono portati ieri mattina i carabinieri della compagnia di Rossano che hanno prelevato l’arma e sottoposta a sequestro per gli accertamenti del caso. Ad effettuare la segnalazione un passante che ha subito allertato i militari.

L’episodio è stato comunicato all’antimafia. Nulla è lasciato al caso. L’attività d’indagine prosegue con diligenza. Il centro storico di Rossano (luogo particolarmente attenzionato) è presidiato dalle forze dell’ordine, anche dopo i recenti arresti relativamente ai pestaggi e alle spedizioni punitive tra clan contrapposti.

La partita ovviamente non è finita, tutt’altro. In questa lotta intestina, come è noto, è finito nel mirino delle aggressioni Gennarino Acri, fratello del collaboratore di giustizia Nicola meglio conosciuto come “occhi di ghiaccio”. Per quel pestaggio sono state arrestate due persone. E adesso, ecco che il rinvenimento di una pistola, seppure non in grado di uccidere, sotto l’abitazione dei genitori può essere inteso come un inquietante segnale.