Il battibecco tra movimento che da mesi ha avviato una campagna gratuita di tamponi antigenici e l'Asp di Cosenza che attacca: «Ci stanno complicando la vita»
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Tamponi antigenici veloci: scoppia la polemica sull’attendibilità degli esiti. Tutto nasce da una dichiarazione resa dal responsabile del servizio igiene e prevenzione dell’Asp di Cosenza Martino Rizzo che, dalla sua pagina social, si apre a uno sfogo circa l’eccessivo carico di lavoro tra tamponi e vaccini in riva allo jonio cosentino.
«I test rapidi, ci stanno complicando la vita. Ogni laboratorio usa un proprio modo per trasmettere i dati, orari diversi, format "personalizzati", indirizzi mail diversi (alcuni li trasmettono a Cosenza, altri a Rossano o a Corigliano), altri via pec. Non possono essere considerati attendibili, perché non sappiamo di che tipo di test si tratta, né c'è un elenco regionale, di quelli "affidabili", ma sicuramente non sono quelli di terza generazione di cui parla il Ministero: però non li possiamo non considerare e, nel dubbio, li valutiamo validi. Certamente creano allarmismo nella gente che risulta positiva che, disorientata, cerca risposte immediate che non trova, ma rappresentano uno sfogo alla ricerca spasmodica della risposta rapida al dubbio».
Prende le distanze da queste affermazioni il Movimento Civico Show Down che dagli inizi di dicembre, a titolo gratuito e su basi volontarie, ha messo a disposizione 1000 tamponi gratuiti antigenici rapidi, 700 dei quali già effettuati tra soggetti bisognosi e rappresentanti dello Stato ad alta esposizione di rischio. Dati puntualmente comunicati agli uffici territoriali, al pari delle indicazioni sulla tipologia di test somministrato nonché sul relativo lotto di appartenenza.
Show down prende le distanze da Rizzo
I movimentisti sottolineano come «con recente circolare n. 705 dell’08/01/2021 che il Ministero della Salute, in considerazione dell’evoluzione della situazione epidemiologica, delle nuove evidenze scientifiche, sia stata aggiornata la definizione di caso Covid-19 delineando le nuove strategie di testing e screening in sostituzione delle indicazioni contenute nelle precedenti circolari. Il ‘gold standard diagnostico’ è rappresentato sia dai tamponi molecolari sia dai test antigenici di ultima generazione, che si avvicinano al massimo livello di affidabilità. Alla luce soprattutto delle costanti conferme degli esiti registrati al test molecolare, non riteniamo si possa minimamente sostenere la tesi dell’inattendibilità generalizzata dei test somministrati, con l’ausilio di personale medico specialistico impiegato sia per effettuare che per processare i tamponi rapidi nasofaringei. Tantomeno riteniamo si possa insinuare la inutilità sociale dello screening, che renderà pure dura la vita agli uffici aziendali ma che, grazie alla consapevolezza di essere contagiosi, di vite potrebbe averne già salvate più di qualcuna».