«Sconvolgente e a tratti allucinante!» No, non sono le doppie punte di Silvia del Pippo Chennedy Show a suscitare stupore ma quei dodicimilaottocentometri di strada fuori dal tempo che collegano i due ospedali spoke di Corigliano-Rossano. Una via abbandonata da Dio, degna di un film di Visconti o Rossellini del secondo dopoguerra. Buche, anzi, voragini; frane minacciose sulla testa degli automobilisti; carreggiate che si inerpicano senza alcuna protezione lungo colli ripidi e scoscesi; nessuna illuminazione e cartellonistica da terzo mondo. Eppure stiamo parlando di una strada di servizio, densamente trafficata dagli utenti dei due nosocomi e, non da ultimo, da decine di ambulanze (cariche di poveri malati di cui possiamo immaginare solo il calvario) che fanno la spola tra il “Giannettasio” di Rossano ed il “Compagna” di Corigliano.

 

106: il numero perfetto dei disagi alla mobilità

Il numero perfetto dei disagi della mobilità nel territorio ionico e nella nuova polis della Sibaritide è sempre lo stesso: 106. La rischiosità, la precarietà di curve e asfalto, e l’insicurezza è sempre la stessa; sia che si tratti del vecchio tracciato del post Unità d’Italia (come in questo caso), sia che si tratti del tracciato Bis o quello Ter – perché da queste parti in un secolo sono riusciti a farne ben tre di 106 una più pericolosa dell’altra! Viaggiare lungo questi quasi 13Km è un’avventura tra slalom e preghiere affinché nessun masso si stacchi dalle pareti sovrastanti o che non venga giù l’asfalto. E, ribadiamo, su quella strada transitano perlopiù ambulanze in emergenza!

 

Quando piove l’accesso al “Compagna” è un'avventura senza fine

Così come capita – ed è capitato qualche giorno fa – che le piogge rendano impercorribili, almeno dall’area est, gli accessi all’ospedale coriglianese, arroccato nel bellissimo centro storico ausonico. E allora che si fa? O l’ospedale ed il pronto soccorso “Compagna” vengono messi fuori uso, gravando tutto il peso dell’emergenza sul presidio di Rossano e sui punti 118 di Trebisacce, Cariati e Cassano (sottodimensionati), oppure – considerato che nel Compagna operano reparti di emergenza e di riferimento nel territorio come la Medicina ed il Punto nascite – si costringono ambulanze, malati, partorienti e lo stesso personale ospedaliero a vere e proprie avventure lungo una strada impercorribile piuttosto che, obbligati a raggiungere la struttura, a fare percorsi alternativi più lunghi ed impervi soprattutto per chi giunge da Rossano, dal basso Jonio sibarita e dalla Sila Greca.

 

Le promesse di Oliverio...

Eppure, anche in questo caso, c’è in piedi una promessa politica. Quella dell’allora presidente della Provincia di Cosenza oggi governatore della Calabria, Mario Oliverio, che individuò il tracciato della vecchia statale 106 (oggi di competenza provinciale) quale asse viario principale e interno di collegamento tra le due ex città oggi unica entità comunale, tanto da varare un progetto preliminare per la riqualificazione, ammodernamento e messa in sicurezza proprio di quei tredici chilometri. Di quel progetto nessuno ha più saputo niente e nel frattempo le Province, depotenziate dalla riforma Del Rio, non hanno più nemmeno i soldi per fare l’ordinaria manutenzione.

Insomma, davvero una situazione allucinante e a tratti sconvolgete! Una delle tante, una delle sottaciute.