Sono oltre sessanta gli infermieri che si sono opposti in giudizio contro il ricorso proposto da circa trecento candidati in un primo tempo considerati idoneei nelle fasi preselettive per assumere 18 infermieri e 30 operatori sociosanitari
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È stato proposto un intervento ad opponendum nel giudizio promosso dinnanzi al Tribunale amministrativo regionale da circa trecento candidati risultati ammessi alle prove preselettive indette dall’azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio di Catanzaro per assumere diciotto infermieri e trenta operatori sociosanitari. Il ricorso incidentale, presentato dagli avvocati Nerina Vittorio Oliverio e Francesco Pullano per conto di oltre sessanta infermieri non ammessi alle fasi di gara, si innesta nel giudizio avviato con l’impugnativa depositata dagli avvocati Francesco e Giuseppe Pitaro, con cui è stato chiesto l’annullamento della delibera emanata dal direttore generale, Giuseppe Panella, lo scorso agosto che in autotutela ha invalidato le due prove preselettive a seguito del rapido susseguirsi di accuse e polemiche su presunte anomalie e irregolarità che si sarebbero verificate durante le selezioni.
Fuoco incrociato
Con il primo ricorso, quello promosso da circa trecento candidati risultati ammessi, si mira insomma a ripristinare l’efficacia delle due procedure rendendo nulla la decisione assunta dal management aziendale; il secondo, promosso da oltre sessanta infermieri, si oppone invece al primo confermando la necessità di annullare le prove preselettive poiché viziate da irregolarità. In particolare, tra quelle addotte vi sarebbe l’uso di smartphone durante lo svolgimento degli elaborati, la collaborazione tra i candidati e la possibilità di trasferire i codici a barra, impiegati a garanzia dell’integrità delle buste contenenti gli elaborati, consentendo la facile sostituzione dei test.
Luana Costa