Accolta la richiesta dei legali Alvaro e Privitera di non applicare la custodia cautelare in carcere. L'indagato al gip: intervenuto per scoraggiare l'aggressione al padre e al cognato
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
Giuseppe Saffioti va ai domiciliari. Così ha deciso il gip di Palmi all'esito dell'udienza di convalida dell'arresto per il 56enne pescatore palmese che era stato tratto in arresto dai Carabinieri di Palmi il 9 ottobre scorso con l’accusa di aver portato illegalmente al di fuori della propria abitazione un fucile calibro 12 e di aver esploso un colpo di fucile sulla pubblica via a seguito di una lite con altri pescatori del posto per questioni legate alla pesca.
Il gip di Palmi, all’esito dell’interrogatorio dell’indagato, ha convalidato l’arresto ma, in accoglimento delle richieste dei difensori, avvocati Giuseppe Alvaro e Pierino Privitera, che si sono opposti alla richiesta di applicazione della custodia in carcere, ha concesso al Saffioti gli arresti domiciliari presso la propria abitazione.
Nel suo interrogatorio Saffioti ha ricondotto il fatto ad un’illegittima aggressione subita dall’anziano padre e, successivamente, dal cognato, a seguito della quale avrebbe agito non con finalità offensive ma solo per scoraggiare l’aggressione in corso.
In attesa che la dinamica dei fatti accaduti la mattina del 9 ottobre scorso venga ricostruita con esattezza, il giudice, condividendo le richieste dei due legali, ha ritenuto che le esigenze cautelari, pur sussistenti, possono essere salvaguardate con una misura diversa rispetto a quella carceraria, tenuto conto della sostanziale irrilevanza dei precedenti penali del Saffioti, riferiti a reati non gravi, e dell’atteggiamento collaborativo nei confronti degli inquirenti mantenuto dall’indagato, il quale ha consegnato l’arma spontaneamente e ha indicato agli agenti il posto in cui aveva buttato il bossolo esploso.