Arrivano le prime condanne per i presunti membri della cosca Alvaro di Sinopoli coinvolti nell’inchiesta denominata “Iris”. Il gup di Reggio Calabria ha assolto Giuseppe Alvaro classe ’43 detto “u trippitaru”, ma ha condannato Sebastiano Callea a 14 anni e Domenico Alvaro a 16 anni di carcere. Il pubblico ministero della procura antimafia di Reggio Calabria Giulia Pantano aveva chiesto la condanna dei due Alvaro a 20 anni e di Callea a 18.

 

Gli altri imputati

La sentenza del giudice per l’udienza preliminare del tribunale dello stretto riguarda i 3 imputati che avevano scelto di essere giudicati con il rito abbreviato. Gli altri 16 imputati, invece, che hanno scelto il rito ordinario sono sotto processo davanti al tribunale di Palmi. Tutti sono accusati a vario titolo di associazione mafiosa e una sfilza di altri reati.

 

Il sindaco della cosca

L’inchiesta, coordinata dalla procura antimafia di Reggio Calabria e condotta dai carabinieri del comando provinciale, è stata eseguita nel luglio 2018 e ha visto il coinvolgimento anche dell’allora sindaco di Delianuova Franco Rossi, arrestato con l’accusa di essere il referente della potente cosca Alvaro nell’amministrazione comunale.

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I summit nel casolare

Le indagini partirono nel 2013, quando i carabinieri si resero conto che in un piccolo casolare di campagna a Sinopoli. Secondo l’accusa, l’allora vicesindaco incontrava in veri e propri summit di ‘ndrangheta i vertici del clan.Dopo il suo arresto, il comune di Delianuova è stato sciolto per infiltrazioni mafiose.