«Lui non doveva scappare di casa. Ha fatto quello che ha voluto, il resto parla da solo, non voglio dire altro». Ad averlo affermato, ai microfoni della trasmissione “Chi l’ha visto”,  è Danilo Rositani, il fratello di Maria Antonietta, che è giunto stamani al Centro grandi ustionati di Bari dove la donna si trova ricovera da martedì. L’infermiera 42enne ha riportato gravi ustioni in seguito al tentativo di omicidio perpetrato dall’ex marito Ciro Russo, catturato ieri sera, dopo 36 ore di fuga, dagli agenti dello Sco, della Squadra Mobile e dalle volanti della Questura di Reggio Calabria.

 

L’uomo, 42 anni anche lui, nella notte intercorsa tra lunedì e martedì scorsi è evaso dagli arresti domiciliari che stava scontando a Ercolano, comune del Napoletano, in casa della famiglia di origine, e ha raggiunto Reggio Calabria dove in via Frangipane, ha aggredito l’ex moglie prima speronandola con la propria auto e poi l’ha cosparsa di benzina, dandole fuoco. E le parole pronunciate dal fratello della donna si riferiscono proprio alla circostanza che Russo, pur essendo ristretto ai domiciliari, indisturbato è riuscito a raggiungere la città dello Stretto per compiere il suo piano diabolico. Quella mattina si sarebbe dovuta svolgere un’udienza della loro causa di separazione. Una separazione che Russo non riusciva ad accettare e che ha generato in lui odio e vendetta.

 

Maria Antonietta Rositani aveva avuto il coraggio di denunciarlo e l’uomo era stato arrestato nel gennaio dello scorso anno ed è stato in carcere fino a maggio, quando poi il gip ha deciso di sostituire la misura con quella dei domiciliari. Le condizioni della 42enne sono ancora molto gravi. Ha il 70 per cento del corpo ricoperto da ustioni e quelle al viso preoccupano molto i sanitari pugliesi. La prognosi ancora non è stata sciolta; domani verrà reso noto il secondo bollettino medico con le sue condizioni di salute.
Stamani è giunto il fratello Danilo per darle conforto e assisterla in questo momento molto difficile. «Le ho detto di non mollare - ha dichiarato il giovane -, di andare avanti, che lei è forte. Le ho detto, poi, che noi le siamo vicini e che non le succederà più niente».
A Reggio Calabria sono rimasti i genitori della donna che insieme ai due figli della coppia, di 19 e 9 anni, continuano ad essere piantonati dagli uomini della Questura reggina.

 

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